Sampdoria-Spal, il volto di Aldro vietato di nuovo
Senza fine. Dopo il divieto dello Stadio Olimpico nella gara contro la Roma, anche a Genova la bandiera non può entrare
Uno spettro si aggira per l'Italia. Ma per i tifosi della Spal, che lo portano in giro per gli stadi della Serie A, tutto è meno che un fantasma: è il volto di un ragazzo diciottenne dipinto su una bandiera. Il volto di un ragazzo ucciso nel 2005 dalle botte di quattro poliziotti mentre tornava a casa a tarda notte. Il volto di un tifoso della Spal, che la tifoseria ferrarese ha deciso di portare con sé per permettergli di continuare a seguire la squadra amata in vita. Ieri, la bandiera con il volto di Federico Aldrovandi è rimasta fuori da un altro stadio. A Genova i tifosi della Spal si sono di nuovo visti vietare l'ingresso della bandiera, dopo che era accaduto già all'Olimpico in Roma-Spal. Come un mese fa, il settore ospiti ha deciso di non cantare. Dall'altro lato, la curva della Sampdoria esponeva uno striscione: "Per qualcuno una provocazione, per noi un ragazzo". E a fianco il volto di Federico.
Il riferimento è a quanto avvenuto a metà dicembre dopo Siena-Prato. Infatti, dopo quanto accaduto prima di Roma-Spal, l'Associazione Contro gli Abusi in Divisa aveva chiesto a ogni tifoseria di esporre il volto di Federico in solidarietà con la tifoseria della Spal e la famiglia del ragazzo. Le due squadre toscane, che militano in Serie C, sono state sanzionate dal giudice sportivo con multe da 750 e 500 euro perché i loro tifosi hanno esposto "uno striscione di contenuto provocatorio nei confronti delle forze dell'ordine". Non essendo stati esposti altri striscioni in quella partita, ne consegue che era proprio il volto del ragazzo ad essere ritenuto provocatorio. Così hanno fatto diventare Federico uno spettro che fa talmente paura da venir proibito negli stadi in nome di qualche norma - certamente vigente - applicata in maniera certosina solo quando si presenta la sua bandiera. Ma la partita, per chi lo vuole oscurare, è persa in partenza: se non lo avessero proibito la prima volta il suo volto sarebbe rimasto confinato a Ferrara. Adesso è in ogni stadio d'Italia.
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