Campo Testaccio: una soluzione temporanea, poi bonifica e progetto definitivo. E il Comune chiede fondi al tavolo "Roma" col Governo
Municipio e Comune, c'è un percorso condiviso. Frongia: «Chiesto finanziamento al tavolo "Roma" col Governo». E presto un avviso per recepire proposte
Finalmente c'è un progetto preciso. Un piano concreto da seguire per restituire Campo Testaccio alla città. È quanto emerso dalla Commissione Lavori pubblici e Politiche sociali del Municipio I, che ha stabilito le tappe della rinascita dello storico impianto di via Zabaglia, casa della Roma dal 1929 al 1940: l'individuazione di una soluzione temporanea; la bonifica e la realizzazione del progetto provvisorio; la raccolta di proposte dei privati; infine la pubblicazione di un bando pubblico per il progetto definitivo. La messa in sicurezza dell'area, chiesta a gran voce dal vicinato e dai genitori che portano i figli alle scuole adiacenti, ha la priorità: la zona al momento è un'enorme buca ricoperta dalla giungla cresciuta negli anni di abbandono. La bonifica si farà, ma non prima di aver individuato l'utilizzo temporaneo di tutto il quadrante.
Una soluzione temporanea
È questa una delle principali novità: in attesa di completare l'iter per individuare chi, come e con quali soldi realizzerà un impianto sportivo, Campo Testaccio avrà una sistemazione provvisoria. Anche al Flaminio si è adottata una soluzione simile: aspettando di poter tornare a splendere, sarà un parcheggio di bus turistici. Come ha spiegato l'Assessore allo Sport Daniele Frongia, una sistemazione temporanea serve a mantenere nel tempo gli effetti della bonifica integrale della zona, che altrimenti si ricoprirebbe di arbusti nel giro di poco tempo: «Arrivano centinaia di richieste di bonifica e in passato sono stati spesi milioni senza poi trovare una soluzione definitiva, con il risultato che in poche settimane si ritornava allo stato originario delle aree. Quindi abbiamo stabilito che si interviene per bonificare solo in presenza di un progetto da realizzare nell'immediato ».
Il Municipio I si è già attivato per trovare una proposta adeguata nel giro di poco: «Apriremo un tavolo di confronto con le associazioni - ha detto Claudia Santoloce, presidente della Commissione Politiche sociali e Sport -. Vogliamo cercare di trovare la soluzione più idonea permettere in sicurezza l'area, seppur in modo transitorio, e consentire alle famiglie di vivere in tranquillità considerata la vicinanza dell'area degradata alle scuole. La speranza è quella di arrivare all'individuazione di un progetto nel giro di un mese». Inoltre, nel corso della Commissione, la consigliera municipale del Pd Sara Lilli ha chiesto a Frongia di far accedere a Campo Testaccio i cittadini interessati a proporre idee per la sistemazione transitoria.
Verso il progetto definitivo
La soluzione provvisoria, però, dovrà rimanere tale. Frongia ha chiarito che il Dipartimento Sport è in attesa di poter disporre totalmente dell'area, dopo che il Consiglio di Stato ha risolto il contenzioso in favore del Comune lo scorso luglio e che l'amministrazione ha eliminato l'area dal Programma Urbano Parcheggi. La situazione è inoltre complicata da un ulteriore contenzioso aperto dall'ex ditta appaltatrice (che però non può ostacolare l'iter dei lavori) e dal fatto che l'AS Testaccio 68, concessionaria dell'impianto quando fu chiuso, ha ancora alcuni mesi di concessione da poter sfruttare. In Commissione Frongia ha assicurato che renderà noto quando Campo Testaccio tornerà nelle disponibilità del suo dipartimento: a quel punto sarà pubblicato un avviso per il recepimento delle proposte dei soggetti interessati. In seguito, il Comune dovrebbe procedere con la pubblicazione di un bando per l'assegnazione. Intanto, ha comunicato sempre Frongia, il Comune ha portato la situazione di Campo Testaccio al tavolo di lavoro "Roma" con il Governo, richiedendo fondi necessari alla sua totale riqualificazione. Con una garanzia, a detta dell'assessore: «Tornerà a essere un impianto dedicato allo sport che accoglierà cittadini, associazioni e scuole del quartiere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA