Tanti lanci ma pochi in area: Dovbyk cerca il primo gol
17 palle lunghe per l’11 col Cagliari ma solo tre tocchi negli ultimi 16 metri
Dovbyk è alla ricerca del suo primo gol con la maglia della Roma e la speranza è che questa gioia possa arrivare già domenica prossima contro l’Empoli nella sua prima partita allo Stadio Olimpico davanti al suo nuovo pubblico. Qualche giorno fa, nella gara di esordio contro il Cagliari, Artem ci è andato vicino colpendo una traversa su un meraviglioso assist di Dybala. Nonostante la pericolosità e il quasi gol comunque, la Roma non è riuscita a sfruttare a pieno le caratteristiche del gigante ucraino nonostante la volontà fosse quella di metterlo al centro del gioco già dal primo minuto. Analizzando i numeri della sua partita infatti possiamo notare come Dovbyk abbia ricevuto ben 17 lanci lunghi da parte dei suoi compagni di squadra, dato più alto di qualsiasi partita disputata da Artem durante lo scorso campionato in Liga con il Girona.
Una volontà dunque da parte di DDR e i suoi uomini di coinvolgerlo nella manovra, ma forse non nel modo in cui Dovbyk è abituato. Nonostante tutta questa ricerca del centravanti infatti, il numero 11 romanista ha toccato solamente tre palloni in area di rigore - trasformandone uno quasi in gol -, troppo poco per uno abituato a dominare negli ultimi 16 metri, Lo scorso anno infatti, pur non avendo mai ricevuto tutti questi lanci lunghi, è stato il terzo giocatore in Liga per numero di tocchi all’interno dell’area di rigore, dato confermato anche dalla sua heat map che lo ha visto praticamente per tutto il tempo stazionare all’interno degli ultimi 16 metri. Questo ha fatto si che Dovbyk vincesse il titolo di capocannoniere riuscendo a dimostrare tutti i suoi punti di forza.
La scelta di puntare su di lui comunque anche in fase di impostazione non è sbagliata; Dovbyk è bravo a fare da sponda per i compagni e a proteggere il pallone e infatti nel campionato spagnolo lo scorso anno, è stato il terzo per duelli aerei vinti e anche per gol segnati di testa. La soluzione adottata da De Rossi e dai suoi calciatori quindi aveva senso anche a livello statistico, considerando in più una poca brillantezza atletica che sfavoriva altre soluzioni come ad esempio il palleggio e la costruzione da dietro. Per vedere i risultati c’è solamente bisogno di tempo per inserirsi meglio nei meccanismi e migliorare la propria condizione atletica non ancora al top.
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