Roma Club Svezia: “Nel 2025 festeggeremo 20 anni. I viaggi a Roma tra i ricordi più belli”
Alexander Pintus, tesoriere del club: "Quando abbiamo vinto la Conference eravamo al pub tutti insieme, al gol di Zaniolo siamo esplosi di gioia"
Alexander Pintus, tesoriere del Roma Club Svezia, ha raccontato a Il Romanista la realtà giallorossa in Svezia, tra progetti per il prossimo anno e aneddoti passati.
Queste le sue dichiarazioni:
Come e quando nasce il Roma Club Svezia?
“Il Roma Club Svezia nasce nel 2005 grazie ad Eric Akerblom, che è stato il primo Presidente. Lui viaggiò a Roma con il padre e si innamorò della città, poi è andato a studiare lì ed è diventato tifoso della Roma. Da lì ha pensato di poter creare un club in Svezia per unire la passione di tutti i tifosi giallorossi”.
Ad oggi quanti membri conta il club e cosa si prova ad essere romanisti in Svezia?
“Ad oggi siamo circa 400 membri. Negli ultimi anni abbiamo visto nuove persone che si sono iscritte al club. Non so perché sinceramente, nonostante la Roma non stia andando bene, negli ultimi due-tre anni abbiamo avuto volti nuovi. Forse l’arrivo di Dybala ha portato le persone che lo seguono ad interessarsi alla Roma, ma è una bella cosa. Essere romanisti qui è diverso rispetto ad esserlo a Roma. Nella Capitale se ne parla sempre, ogni giorno, qui invece si parla principalmente il giorno della partita”.
Quali sono gli aneddoti del club che ricordi con più piacere?
“I ricordi che ho con più piacere sono quelli legati ai viaggi a Roma per vedere le partite con gli altri membri del club, vivere l’atmosfera prima della gara e il post partita, mangiare tutti insieme, anche con gli altri club del resto d’Europa. Quest’anno siamo andati a vedere Elfsborg-Roma. E’ stato bellissimo incontrare i tifosi al pub prima della partita, ci siamo scambiati le sciarpe, abbiamo cantato tutti insieme, lì si è visto il tifo vero. Un altro aneddoto bellissimo è stato quello della finale di Conference League: eravamo 70-80 persone al pub e al gol di Zaniolo siamo esplosi, un’emozione indimenticabile. Quello è il bello, vedere le partite insieme e vivere tutte le emozioni, sia quelle belle che quelle brutte”.
Quali sono le attività che portate avanti a livello sportivo e sociale?
“Negli anni passati abbiamo organizzato un torneo di calcetto con il Roma Club Norvegia, i Lupi di Londra e il Roma Club Finlandia. Abbiamo avuto così modo di incontrare altri romanisti. Altre iniziative sono quelle di far vedere le partite nelle nostre sedi a Stoccolma e Goteborg, anche se negli anni questa pratica è venuta un po’ meno e facciamo vedere principalmente le partite più importanti ma molte persone che si trovano in Svezia, ci contattano sui social per chiedere di vedere la partita e in base a dove si trovano possono recarsi nel posto più vicino, dal momento che abbiamo iscritti in tutta la Nazione. Sul sociale invece portiamo avanti un’attività chiamata “Un aiuto tramite la musica”, in cui ci sono artisti che si esibiscono e aiutiamo persone bisognose partecipando attivamente. Un’altra iniziativa che organizziamo è quella di donare il sangue”.
Il 5 gennaio ci sarà il derby, quali sono le tue sensazioni?
“Non ho sensazioni positive ma quando parli di derby, si parla di cuore e se i ragazzi lo metteranno, allora tutto è possibile. A livello di qualità di gioco, per quello che si è visto quest’anno, siamo inferiori, ma ripeto, sarà tutta una questione di cuore. Cuore e fortuna”.
Progetti per il 2025?
“Quest’anno il club compirà venti anni e cercheremo di fare un pacchetto speciale per i nostri membri e cercheremo di organizzare il viaggio a Roma per maggio, quando ci sarà Roma-Milan”.
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