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Roma Club Lupi di Londra: “Essere romanisti qui è come trovare un’oasi in un deserto”

Il Presidente Roberto Marroni: “Nacque tutto nel 2003 dall'esigenza di tutelare i parecchi tifosi che vivono qui. La trasferta a Manchester il ricordo più bello”

PUBBLICATO DA La Redazione
27 Novembre 2024 - 17:50

Roberto Marroni, Presidente del Roma Club Lupi di Londra, ha raccontato a Il Romanista la vasta comunità giallorossa presente nella Capitale inglese e come viene vissuta lì la fede giallorossa. 

Come e quando nasce il Roma Club Lupi di Londra?

“Nasce nel 2003 dall’esigenza di tutelare i parecchi romanisti che ci sono sempre stati a Londra. Nasce dal fatto che durante un Arsenal-Roma nel 2003 ad Highbury, nessuno di noi, che eravamo un folto gruppo di romanisti, era riuscito a prendere il biglietto. Da lì, io e il mio amico Andrea Vitale decidemmo di avviare le procedure per avviare il club. L’esordio all’Olimpico è avvenuto in un Roma-Brescia terminato 5-0 e da lì in poi siamo stati presenti a tutte le partite in casa”. 

Com’è tifare la Roma a Londra?

“Come trovare un’oasi in un deserto. Immagina di essere tifoso della Roma in un posto dove il tempo è brutto e piove sempre ma trovi un’oasi in cui ci sono delle persone che condividono la tua stessa passione, le tue stesse emozioni e con cui condividi gioie e dolori. Questo è il club”. 

C’è un aneddoto a cui siete più legati?

“La trasferta a Manchester nel 2014 contro il City. Partimmo in 97 da Londra con due pullman, fu una giornata fantastica vissuta con la Roma nel sangue. Quello è stato il culmine di tante piccole cose fatte sfociate tutte insieme”. 

Quali sono le iniziative che portate avanti dal punto di vista sociale e di tifo?

“Noi siamo da quattro anni registrati come charity, cerchiamo di aiutare tramite il calcio a portare sorrisi a bambini meno fortunati. Abbiamo organizzato raccolte fondi durante il covid con cui abbiamo inviato a casa di alcuni bambini delle attrezzature da calcio. Ultimamente, abbiamo donato una sacca di palloni a una charity che aiuta dei ragazzi che hanno dei problemi di ambientamento a scuola. Per quanto riguarda il tifo, tutte le partite le vediamo al Fitzrovia Pub che si trova al centro di Londra. Due - tre di noi vanno sempre in trasferta, abbiamo sempre il nostro alfiere all’Olimpico. Prima del Covid organizzavamo anche un torneo a scopo benefico a Roma con i Roma Club scandinavi chiamato “Torneo Nord Europa giallorosso” e poi andavamo allo stadio tutti insieme. Ora è diventato un po’ più difficile. Il prossimo anno proveremo a farlo verso ottobre. Avevamo anche una squadra di calcio a 11 nella Supporters League, lega molto presente qui ma il covid ha fermato un po’ tutto”. 

Qual è il tuo giudizio sulla Roma di quest’anno?

“Vedo tanta confusione dall’alto che si riflette nello spogliatoio. Ci sono state decisioni prese male che non hanno portato i giusti risultati a partire da De Rossi, non puoi rinnovargli il contratto per tre anni e poi lo mandi via dopo quattro partite. La rosa per me ha un valore buono, che può lottare per i primi quattro posti. Juric è stato preso come tappabuchi perché secondo me hanno provato a chiedere ad alti profili di venire ma hanno detto di no. Per lui era l’occasione della vita. A volte, più della tattica e della tecnica conta l’aspetto mentale, come diceva Ancelotti. Condivido a pieno la scelta di Ranieri e di farlo diventare dirigente, perché alla Roma serve una personalità che abbia questa conoscenza e questa esperienza, soprattutto perché serve gente che sappia di calcio e lui è la persona giusta”. 

Come seguirete Tottenham-Roma?

“Alcuni di noi andranno allo stadio. Gli altri invece seguiranno la partita live al Pub. Speriamo bene, loro vengono da una bella vittoria con il City, è una squadra tipicamente inglese che va all’attacco ma che concede contropiedi. Mi fido di Ranieri perché conosce il calcio inglese e saprà come punirli. Ci sarà da resistere ma portare via una bella vittoria non sarebbe male”. 

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