Nel segno di Attilio
Si è spento la scorsa notte Renato Ferraris, nipote del primo capitano della Roma. Rappresentò Ferraris IV all'ingresso della Hall ol Fame. La sua lettera di ringraziamento
Si è spento la scorsa notte Renato Ferraris, nipote di Attilio Ferraris IV, primo capitano della Roma. Era stato proprio Renato, accompagnato dal nipote Danilo, a rappresentare lo zio in occasione dell'ingresso formale nella Hall of Fame della Roma, avvenuto il 25 marzo 2014 nel prepartita di Roma-Torino. Con lui Peppe Giannini e Sebino Nela, anche loro entravano nella galleria dei più grandi della storia della Roma. Renato aveva già rappresentato lo zio il 7 ottobre 2012, per la cerimonia per l'ingresso dei primi 11 giocatori nella Hall of Fame del club, cui fecero da cornice altri 35 ex calciatori. Il 24 novembre 2012 scrisse una toccante lettera di ringraziamento alla società, raccontando un episodio che fa trasparire in maniera nitida l'atmosfera di Campo Testaccio, teatro delle gesta di Attilio Ferraris IV, e che testimonia quanto forte sia rimasto nel tempo il legame di tutta la famiglia Ferraris con i colori giallorossi. Alcuni passaggi furono letti da Danilo Ferraris, con Renato al suo fianco, il 25 marzo 2014 in occasione del discorso che precedette l'ingresso di Attilio Ferraris IV nella Hall of Fame, che si concluse con un "Viva Attilio Ferraris, viva la Roma!". Vi riproponiamo il contenuto:
«Per alcuni anni sono stato l'unico nipote della famiglia Ferraris, amato e coccolato da tutti. Dai sette anni circa, zio Attilio cominciò a portarmi allo stadio Testaccio. Conobbi l'ambiente, i giocatori di allora e un gran professionista, Cerretti, il massaggiatore della squadra. Era un piacere vederlo lavorare mentre massaggiava e pettinava i muscoli degli atleti come se fossero lunghi capelli di belle donne. In una di queste giornate, Masetti, il portiere della Roma, mi chiamò nell'attesa di entrare in campo e mi disse: "Renatì, oggi dobbiamo salutare il pubblico in una maniera diversa: quando te lo dico io, metti i tuoi piedini sopra i miei piedoni, poi alzi le braccia al cielo, io ti prendo per i polsi per non farti cadere e quando è il momento entriamo in campo".
Così facemmo. Salimmo la scala d'ingresso al campo sportivo e uscimmo dalla "botola", simili a una statua marmorea che voleva dire al pubblico: "Vi saluta la Roma di oggi e la Roma di domani!". Gli spettatori ricambiarono scatenando la loro gioia con battiti di mani e sventolii di bandiere. Il 7 ottobre 2012 i dirigenti della squadra giallorossa hanno organizzato una manifestazione allo stadio Olimpico di Roma per salutare e ringraziare tutti i grandi campioni di una volta che resero grande la Roma. Ho avuto l'onore e l'immenso piacere di essere invitato e partecipare a questo importante evento e nell'attesa dell'inizio della cerimonia ci siamo radunati nel sottopassaggio. L'altoparlante ha cominciato ad annunciare uno ad uno tutti i campioni e anch'io sono entrato in rappresentanza di zio Attilio Ferraris IV, primo capitano della Roma e campione del mondo della Nazionale italiana di calcio. Sentiti ringraziamenti a tutti voi!».
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