Antonio vive, 30 anni dopo
4 giugno 1989 - De Falchi per sempre nella memoria dei romanisti. Sabato il tradizionale torneo di calcio a 5 tra tifosi per ricordare il ragazzo ucciso a San Siro
Il tempo non cancella il ricordo: a trent'anni dalla prematura scomparsa di Antonio De Falchi il popolo romanista si è stretto e continuerà a stringersi ancora una volta intorno alla sua famiglia. Il 4 giugno è una data tristemente indelebile sul nostro calendario, una giornata capace di far proiettare le menti alla triste trasferta di Milano che vide un ragazzo di diciotto anni partire per stare al fianco della Roma senza poter fare ritorno per "colpa" della sua romanità. Non sono mancate anche in questa stagione le occasioni per ricordare e celebrare Antonio De Falchi, su tutte l'indimenticabile ed emozionante coreografia dei ragazzi della Curva Sud esposta durante Roma-Milan del febbraio scorso.
Trenta stendardi – uno per ogni anno senza Antonio - raffiguranti il volto di uno di loro, con l'incessante coro "Antonio De Falchi eee-eh ooo-oh" come a voler soffiare ulteriormente sull'enorme bandierone sventolato ai piedi della Curva Sud da un commosso nipote Massimiliano in compagnia di Anna, la sorella di Antonio. Lunghi e interminabili minuti scanditi da cori e dalla commozione dei presenti con uomini, donne, anziani e bambini che hanno osservato le immagini di Antonio De Falchi e accarezzato quei teli con amorevole premura dopo aver dato vita ad una coreografia che sarà ricordata nel tempo. Ventinove stendardi ripiegati con estrema cura a fine partita, uno – primus inter pares - donato direttamente nelle mani di Anna De Falchi come quel bandierone che alcuni anni fa i ragazzi del tifo organizzato regalarono con affetto a mamma Esperia. Lo scorrere inesorabile di un tempo che, ogni maledetto 4 giugno, si manifesta con volti nuovi sugli spalti ma con lo stesso desiderio: quello di stringersi un po' di più intorno a mamma Esperia e alla famiglia De Falchi, con tanti ragazzi pronti a ricordare la memoria di Antonio. Tanto chi ha vissuto la prematura scomparsa quanto quelli che, pur essendo nati successivamente, hanno imparato il senso più profondo e intimo del romanismo.
Sabato tutti in campo
La Roma unisce dove molto è diviso e proprio per questo, come già avvenuto da diversi anni a questa parte, sabato 8 giugno si svolgerà l'ottava edizione del torneo dedicato all'eterno diciottenne nato a Torre Maura. Ancora una volta i ragazzi della Curva, in compagnia di alcune tifoserie amiche, scenderanno in campo per dar vita ad un lungo torneo di calcio a cinque presso il Tiburtina Valley Sporting Club. Un evento imperdibile che vedrà le squadre partecipanti alternarsi sui campi a disposizione con striscioni, bandiere, fumogeni dai colori più belli e cori ad accompagnare le gesta dei ragazzi che mai smetteranno di intonare un canto per Antonio. Inizio fissato intorno alle 14.30 con le ventotto formazioni che scenderanno in campo per la iniziale fase a gironi prima di quella ad eliminazione diretta per decretare la squadra campione. Presenti, oltre ai diversi gruppi di fede romanista, anche i ragazzi di Atene (Gate 13 Panathinaikos), Madrid (Frente Atletico), San Benedetto, Palermo e una rappresentanza dei tedeschi del Fortuna Dusseldorf. Ci si avvicina così ad una calda giornata estiva dedicata all'aggregazione nel nome di Antonio De Falchi, con un pallone pronto a rotolare in suo onore e canti ad accompagnare le gesta dei partecipanti. "Sono passati 30 anni da quel 4 giugno e quest'anno più che mai la memoria di Antonio verrà onorata con un torneo di calcetto – il comunicato diramato dai ragazzi della Sud alcune settimane or sono – Siete tutti invitati sabato 8 giugno per ricordare Antonio De Falchi, perché 30 anni non sono nulla davanti all'eternità".
Ogni 4 giugno, da quel maledetto 1989, i romanisti si stringono con la forza dell'amore e in nome di questo intorno alla famiglia De Falchi. Lo fanno per ricordare un ragazzo come loro, strappato dall'affetto dei suoi cari da mani meschine. Un romanista il cui ricordo continua a vivere nonostante il passare dei decenni, come sottolineato a più riprese da una tifoseria che potrà cambiare nei suoi elementi ma mai nel suo contenuto. La amava la Roma, Antonio, e la portava stretta nel petto come in quel tragico pomeriggio di tre decenni or sono. A distanza di esattamente trent'anni i romanisti hanno ricordato ancora una volta la sua memoria, l'hanno fatto a modo loro e come avrebbe fatto Antonio per far arrivare il loro messaggio fino agli spalti più alti della Curva Paradiso. "Resterai sempre nei nostri cuori", la dedica in quel di Torre Maura nel triste giorno dei funerali.
Il tempo continua a scorrere lentamente senza cancellare l'immagine e lo sguardo di Antonio. I suoi occhi, quelli raffigurati su bandiere e coreografie, continuano anno dopo anno a raccontarci qualcosa: la famiglia De Falchi è la famiglia di tutti i romanisti. Oggi più che mai e dopo sarà soltanto tempo di una piccola attesa, sarà finalmente tempo di far rotolare un pallone sui campetti di una nuova edizione del Memorial Antonio De Falchi. Per un sabato diverso dagli altri in onore di un ragazzo per sempre, uno di noi: un romanista per sempre.
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