Pericolo: si sono accorti della Roma
Ce lo hanno fatto capire il signor Marco Guida (al Var), sezione di Torre Annunziata, professione consulente commerciale e il signor Fabio Maresca di Napoli, professione pompiere
Si sono accorti della Roma. Forse non ancora in tv, dove a sentire i commenti è sembrata più grave l'assenza di Caputo per De Zerbi che quella di quattro titolari (Mancini, Smalling, Veretout, Zaniolo) per Fonseca. Per il resto avoja se se ne sono accorti. Ce lo hanno fatto capire il signor Marco Guida (al Var), trentanove anni, sezione di Torre Annunziata, professione consulente commerciale e il signor Fabio Maresca (in campo), anni trentanove, sezione di Napoli, di professione pompiere.
Sarà bravo a domare gli incendi, non altrettanto si può dire, almeno per quello che abbiamo visto nei novanta minuti di ieri, come direttore di una gara in cui ha messo mano, nel senso più pieno della parola, in maniera pesante e decisiva. Non discutiamo solo l'espulsione di Pedro (peraltro la prima ammonizione qualcuno ce la dovrà spiegare). Non vogliamo dilungarci sul gol annullato ai giallorossi (già in dieci) al tramonto del primo tempo anche se, pure qui, dovranno (ri)spiegarci la procedura del Var (Maresca aveva visto il contrasto Dzeko-Locatelli e aveva giudicato).
Ma il pompiere Maresca e Guida al Var, come hanno fatto a non espellere Obiang per quel fallo da spezza carriera su Pellegrini? E, ancora, sempre la coppia Maresca-Guida perché non è andati a rivedere il netto, nettissimo, fallo di mano di Ayhan che a noi è parso rigore solare? E, ancora, perché il signor Maresca sventolava gialli soltanto o quasi ai giallorossi (nel primo tempo i romanisti hanno commesso sei falli, si sono beccati quattro gialli e due rossi comprendendo quello di Fonseca)?
Misteri del calcio a cui, purtroppo, siamo abituati da un pezzo, soprattutto quando la Roma fa capire al resto della compagnia che, partita di Napoli a parte, è una potenziale e credibile candidata per uno dei primi quattro posti. Chissà se in tribuna Dan e Ryan Friedkin avranno cominciato a capire come purtroppo funzionano le cose dalle nostre parti.
Detto che il nostro sfogo non potevamo proprio tenercelo dentro per quel senso di giustizia che ci appartiene, alla Roma di ieri non gli si può dire niente per come ha preparato, svolto e portato a termine i novanta minuti contro il Sassuolo. Fonseca l'aveva preparata benissimo, aspettiamoli e ripartiamo, i suoi ragazzi hanno obbedito. Il risultato sono state sei-sette palle-gol contro una (forse) degli emiliani. Strameritava di vincere la Roma e non ci si venga a dire che il Sassuolo ha fatto la peggiore partita della stagione.
L'ha fatta perché la Roma gliel'ha incartata. Al punto da giocare meglio in dieci (e questa può essere l'unica colpa), dando comunque una risposta concreta dopo la non partita allo stadio Maradona. In questo senso la squadra di Fonseca ha ribadito di essere una squadra, in grado di andare anche oltre le difficoltà, capace, pure in inferiorità numerica, di non rinunciare all'idea di inseguire la vittoria. E se Pedro non avesse fatto una sciocchezza che nella sua carriera non aveva mai fatto (mai espulso in una partita di campionato) non ci sarebbe stata nessuna accoppiata arbitrale Maresca-Guida a negare alla Roma una vittoria strameritata sul campo.
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