Il vero obiettivo, oltre la sopravvivenza
Sospendere ora non porterebbe al fallimento di nessun club ma se non si ricominciasse a settembre allora sì che il problema sarebbe gravissimo
Come abbiamo più volte scritto nei giorni scorsi, noi come tutti gli sportivi italiani vorremmo vedere al più presto in campo la Roma e tutte le altre squadre del nostro campionato e non vediamo l'ora di poterlo fare, magari inizialmente attraverso la tv e poi dallo stadio. Ma forse ieri la Francia ha tracciato una strada che potrebbe non essere sbagliato seguire: disponendo la chiusura della stagione calcistica, vista l'impossibilità di organizzarsi per poterla terminare, il premier francese ha aggiunto che non potrà autorizzare eventi con più di 5000 persone almeno fino a settembre, di fatto ammettendo che da settembre in poi ciò possa essere al momento considerato possibile.
Forse è questo il vero obiettivo che deve porsi il nostro calcio anche per la sua stessa sopravvivenza: sospendere l'attuale campionato non porterebbe al fallimento di nessun club, ma se non si ricominciasse a giocare nella nuova stagione, con possibilità di far ripartire i ricavi dei diritti tv e del botteghino, allora sì che il problema sarebbe gravissimo. Concentriamoci su questo, allora. Lavorino tutti insieme, Lega, Figc, Coni, Arbitri, Allenatori e Giocatori, Broadcaster e Sponsor, su questo obiettivo. Per fare ripartire il calcio secondo il suo regolare calendario e con i tifosi dentro gli impianti. E con le regole di sicurezza che l'estate e la presumibile uscita dall'emergenza ci consentiranno di stilare.
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