Nella terra del Ds. Amici, mare e musica folk: emozione Petrachi
È nato a Lecce, la famiglia vive lì. Ha giocato con Antonio Conte che voleva portare alla Roma. Un no che non ha mai digerito
Tornando a casa. Citazione di uno splendido film fine anni settanta sul conflitto in Vietnam, ma che è perfetta pensando a Gianluca Petrachi, oggi, nella sua Lecce. Le sue radici, la famiglia, i ricordi, gli amici, il meraviglioso mare del Salento, gli inizi prendendo a calci un pallone nelle giovanili del Lecce, compagno di squadra, tra gli altri, quell'Antonio Conte, da allora suo grande amico, che avrebbe voluto portare sulla panchina della Roma per ricostituire una coppia di amici anche dal punto di vista professionale. Non c'è riuscito, quel no di Conte, detto dall'allenatore anche con un pizzico di volgarità gratuita, ancora non l'ha digerito, Petrachi era convinto che il suo amico avrebbe detto sì alla proposta giallorossa, ma ora viva Fonseca, per lui conta la Roma, oggi, a Lecce, per ripartire dopo la doccia gelata della partita con l'Atalanta che ha smontato gli accennati entusiasmi nati dopo le prime cinque partite ufficiali (quattro in campionato e una in Europa League).
trent'anni di lontananza
Sarà un'emozione particolare per Gianluca Petrachi allo stadio di via del Mare. Anche se dalla sua Lecce è andato via oltre trenta anni fa per una carriera da calciatore che lo ha visto calcare soprattutto i campi di B e C, con l'eccezione di una breve esperienza al Nottingham Forest che all'epoca (1999) era quasi un inedito per un calciatore italiano. Non è più tornato a Lecce neppure nella sua carriera da dirigente sempre più emergente, gli inizi al Pisa, poi per quasi dieci anni al Torino prima di dire sì, tra mille polemiche, all'offerta della Roma. A Lecce Petrachi è legatissimo, ama il suo Salento, come gli impegni di lavoro glielo permettono torna a casa per abbracciare la famiglia a cui è legatissimo. Non fosse stato baciato dagli dei del calcio che peraltro con lui non è che siano stati molto generosi, oggi forse Petrachi farebbe il cantante folk. Il papà Bruno che non c'è più, è stato un notissimo cantante nel suo Salento, era popolarissimo. Così come oggi da quelle parti è popolare il fratello di Petrachi, Enzo, che ha seguito le orme paterne, un virtuoso di pizzica e taranta, i due generi salentini per eccellenza. Anche a Gianluca piace cantare. Se ne volete la conferma vi consigliamo Youtube, digitate Gianluca Petrachi front man e vedrete un video in cui l'attuale direttore sportivo della Roma si cimenta cantando davanti a un microfono (con qualche stonatura, ma ci può stare).
Ora però la musica che gli interessa è quella della sua Roma. A inizio stagione ha detto chiaro e tondo che questo per i giallorossi è l'anno zero, che ci vorrà tempo e pazienza per ricostruire una squadra in grado di alimentare un sogno e puntare al massimo. Il lavoro è appena cominciato e oggi farà tappa nella sua Lecce dove è cominciata la sua storia nel calcio. Ma niente sconti, vuole tornare a vincere con la sua Roma perché il progetto è appena agli inizi e non ci può essere spazio per i sentimenti. Poi, magari, si potrà festeggiare cantando una canzone folk.
© RIPRODUZIONE RISERVATA