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Dovrà essere tutta Coppa nostra

L'Europa League non solo può, ma deve essere un obiettivo stagionale. Anche la Coppa Italia andrà onorata in ogni modo, molto più del possibile dopo l’onta Fiorentina

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
05 Settembre 2019 - 07:00

Il viaggio per l'Europa è cominciato. Anche se soltanto metaforicamente. No, non c'entrano le convocazioni dei romanisti nelle nazionali: in bocca al lupo a tutti e dodici, ma gli affari che ci riguardano restano dipinti di giallo e rosso; colori diversi da quei due sono confinati sulla tavolozza di ognuno soltanto per pennellate fuori cornice. Puri sfoghi personali al di là di un bene più grande perché comune: la Roma. E al rientro dalla libera uscita ci sarà da trottare, fra i confini e oltre. Fra i 23 della lista consegnata alla Uefa, frutto anche dello sprint finale di mercato, c'è chi ha già sollevato il trofeo da protagonista e magari è in grado di trasmettere agli altri la necessaria personalità per volare nella competizione internazionale. Alle porte e alla portata. 

L'Europa League non solo può, ma deve essere un obiettivo stagionale. Prevedibile l'obiezione dei Dispensatori di Svilimento in Servizio Permanente Effettivo: «Vuoi mettere il fascino della Champions, gli introiti (che poi suggestioni e ricavi finanziari fanno quasi ossimoro), la musichetta e tutto il resto?». No. Cioè, sì. Anche un bambino comprenderebbe la differenza fra la competizione da nababbi e l'altra in subordine, che è più o meno quella che passa fra ballo delle debuttanti in alta società e festicciola di periferia.

Ma vuoi mettere la possibilità di conquistare la corona di regina nella seconda con quella di recitare da comprimario nella prima? Prendersi la scena e arrivare in fondo non è forse meglio che restare ai margini del sipario, magari guardato altezzosamente dai divi abituati a calcare quei palcoscenici? Chi vede pendere da questo lato della bilancia un intento consolatorio, da "La volpe e l'uva" per intendersi, è servito. Anziché fasciarsi la testa preventivamente, metterla per intero dentro la competizione può davvero condurre allo splendido rischio di arrivare fino in fondo.

Questa squadra è un cantiere ancora aperto e per molti versi resta da decifrare nelle prossime settimane, dopo le rivoluzioni cui è stata soggetta in estate. Ma almeno sulla carta ha tutto per rendere caldo anche l'autunno e mettere le ali in inverno, fino a sprigionare profumi ormai sopiti nella prossima primavera. Quando entrambe le coppe aumenteranno esponenzialmente i rispettivi appeal. Anche quella nazionale andrà onorata in ogni modo, molto più del possibile dopo l'onta fiorentina e il digiuno degli anni precedenti. In fondo quel trofeo ci appartiene: fino al ciclo (ancora in corso) della Juventus bulimica, la Roma ha affiancato per anni i bianconeri in testa all'albo d'oro. È tempo di tornare a banchettare a quel tavolo, esattamente come a quello europeo. A patto di mantenere fermo l'obiettivo di non saziarsi mai.

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