Roma-Torino, l'ora dell'ex: Bruno Peres stupiscici
Esame importante per il terzino brasiliano, che deve dare un segnale a Di Francesco e alla piazza
Ritocca a lui. Bruno Peres detto Brunetto che a pensarci bene non vuole essere esattamente un complimento. Colpa di Brunetto. Che, fin qui, nella sua esperienza in giallorosso tutto è stato meno che un successo. Un milione per il prestito la prima stagione, altri dodici e mezzo per il riscatto che era obbligatorio, più bonus per un milione e mezzo che, però, se erano tutti legati al rendimento di sicuro non sono maturati. Numeri che, ovviamente, peggiorano la situazione. Anche se quando arrivò da quel Torino che stasera si troverà di fronte con in palio i quarti di finale della Coppa Italia e probabilmente una nuova sfida contro la Juventus, sembrava che fosse l'uomo giusto al posto giusto per sistemare l'atavico problema della fascia destra romanista che da anni era orfana di garanzie. E invece il brasiliano in questo anno e mezzo vestito di giallorosso, non è mai riuscito a convincere dimostrando che ai tempi granata quel gol al derby contro la Juventus, meraviglioso come pochi altri, era stato l'eccezione che confermava la regola di un giocatore che spesso, troppo spesso, in campo fa la scelta sbagliata, per sintetizzare passa quando deve tirare, tira quando deve passare. È un po' bizzarro il modo di giocare di Brunetto. Che lo è anche fuori dal campo visto che ci raccontano come qui a Roma si trovi talmente bene da aver preso due case in affitto. Dopo aver firmato il contratto della prima, ne ha vista un'altra che gli è piaciuta talmente tanto da assicurarsela lo stesso. Roba da non crederci. Bizzarro o no, ora per lui è arrivato il momento di dare risposte positive in campo, un segnale che lo possa far risalire nel gradimento della tifoseria, gradimento che ormai è al minimo storico. È un'impresa, ma il ragazzo è intenzionato a provarci. E questa sfida con il Torino per lui può rappresentare la partita ideale per cominciare a riprendersi quel credito con cui era arrivato dal Torino.
Sarà lui a giocare sulla fascia destra. In una linea difensiva che, da quello che è filtrato da Trigoria, stasera vedremo e poi mai più visto che sarà completata da Emerson Palmieri sulla corsia sinistra, Juan Jesus e Moreno come coppia di centrali difensivi. E in più, molto probabilmente, tra i pali sarà schierato Skorupski. In sostanza tre esordienti o quasi dal primo minuto (Moreno, Emerson e Skorupski), supportati da Brunetto e Juan Jesus. Che poi Brunetto non è che abbia giocato molto in questa stagione. Nonostante i guai fisici di Karsdorp che l'estate scorsa è stato preso proprio per fare il titolare sulla corsia destra, a conferma di come il brasiliano non è che avesse convinto troppo nella sua prima stagione romana. Fin qui, in questa stagione, il brasiliano arrivato da Torino ha messo insieme appena nove presenze, sei da titolare per un totale di 537 minuti.
Toccherà a Brunetto cominciare a dare risposte che possano consentire a Eusebio Di Francesco di avere una reale alternativa ad Alessandro Florenzi sulla fascia destra, visto che l'olandese lo rivedremo di fatto soltanto nella prossima stagione. La risalita del brasiliano dovrà iniziare da questa sfida contro il suo vecchio Torino, la squadra che lo ha portato in Italia. C'è bisogno che dia un segnale per poter dare solidità, calcistica non economica, a un contratto che lo lega al club giallorosso sino al trenta giugno del 2021. E, anche, per ridimensionare le voci di una sua possibile cessione. Voci che in questo momento non hanno ragione di esistere, al contrario dell'estate scorsa quando ai suoi procuratori, fu detto chiaro e tondo che di fronte a una favorevole situazione di mercato il giocatore sarebbe stato venduto. Nessuno si presentò. Con grande gioia del giocatore che a Roma vuole rimanerci e ha tutte le intenzioni di recuperare i favori di una piazza che sembra averlo bocciato. Ora per lui è arrivato il momento di stupire. Altrimenti...
© RIPRODUZIONE RISERVATA