Intervista ad Emiliano Pittueo: "Festeggiamo il nuovo Colosseo e vigiliamo ancora"
Il presidente del Comitato cittadini di Roma #famostostadio racconta la nascita del movimento e dell'ultimo striscione
Roma ha vinto. Le parole che mercoledì scorso sono apparse su uno striscione al Colosseo. Autori di questa iniziativa sono stati i componenti del Comitato cittadini di Roma #famostostadio. Abbiamo incontrato il presidente del comitato, Emiliano Pittueo, un passato da assessore all'urbanistica e all'ambiente del Primo Municipio di Roma, tifoso e orgoglioso di esserlo, e soprattutto orgoglioso da cittadino, prima ancora che tifoso, della nuova opera che sorgerà a Tor di Valle. Orgoglio che traspare, in mezzo all'evidente soddisfazione, in ogni parola che Emiliano ci dice. Come quando ci racconta che tutto ha avuto inizio alla fine dello scorso gennaio. «Siamo nati spontaneamente alla fine di gennaio, quando si era acuito lo scontro sul progetto tra la società e il Comune - racconta Pittueo -. Quando il Comune stava prendendo decisioni che sembravano andare contro la realizzazione dello stadio. C'erano solo voci contrarie e non ci sembrava opportuno rimanere ancora in silenzio. Siamo persone normalissime, abbiamo un passato in curva, siamo amici che condividono la passione per la Roma. Quindi siamo nati così, in maniera molto spontanea ci siamo detti facciamo qualcosa per farci sentire. Abbiamo fatto una petizione on-line che in poco tempo ha raccolto oltre 10.000 firme. In quei 20 giorni di fuoco ci siamo attivati fino alla manifestazione spontanea in Campidoglio che ha fatto da cornice alla fumata bianca».
Voi avete partecipato alla seconda Conferenza dei Servizi terminata martedì scorso?
«In estate ci siamo costituiti in una vera e propria associazione proprio per poter partecipare anche ai lavori della Conferenza. Abbiamo partecipato a tutte le riunioni questa volta. E abbiamo avuto l'impressione che finalmente ci fosse la volontà di procedere, dal Comune alla Regione, non c'era un muro insomma. Poi c'erano tanti comitati che, più o meno giustamente, difendevano la loro posizione e i loro interessi di parte. Noi, da parte nostra, abbiamo deciso di avere un profilo molto basso, di essere presenti e controllare. Qualora vi fossero stati problemi però ci saremmo attivati per farci sentire».
Come avete vissuto il momento d e l l'approvazione?
«Quel giorno eravamo allo stadio e ci scambiavamo messaggi con il nostro rappresentante in conferenza per avere aggiornamenti costanti. È stato bellissimo ricevere la notizia in diretta».
Cosa pensi del progetto approvato? Rispetto al vecchio vi piace?
«Abbiamo deciso di muoverci sulla base del primo progetto. Quel progetto lì ci ha spinto a fare tutto questo. Siamo stati attratti da un intervento che avrebbe cambiato il volto di Roma. Noi oltre che tifosi della Roma siamo cittadini di Roma. La nostra è la squadra della città, che porta il nome della città, e quell'intervento migliorava tutta la Capitale ».
Come sarà il nuovo stadio?
«Oggi andare all'Olimpico è veramente un inferno, parcheggiare è complicatissimo, per entrare bisogna passare letteralmente le forche caudine. Speriamo che il nuovo stadio consenta ai tifosi di vivere in un ambiente che ricordi, almeno per le presenze,la Roma di qualche anno fa. Sulla visibilità siamo invece certi che il nuovo stadio sarà grandioso. Siamo tranquilli e siamo certi che il nuovo stadio sarà accogliente».
Cosa ci puoi dire sullo striscione al Colosseo?
«Lo striscione che abbiamo esposto questa settimana nasce quasi per caso. Mentre preparavamo il comunicato per festeggiare ci siamo resi conto che sarebbe stato bello festeggiare il Colosseo del futuro, perché così vediamo il nuovo stadio, davanti al vecchio Colosseo. Noi teniamo molto a questo collegamento tra la squadra e la città. Anche quando facemmo il flash-mob al Circo Massimo il nostro messaggio era 'Questo è lo stadio da preservare non l'ippodromo degli anni 50, ma il monumento di oltre 2000 anni fa'».
E ora?
«Il comitato resterà in vita fino all'inaugurazione del nuovo stadio. A Roma problemi ce ne sono sempre, preferiamo continuare a vigilare. Vogliamo continuare a dare voce a tutti quelli che non sanno come fare e che con noi hanno capito di non essere soli. Pensiamo che se siamo riusciti a dare un piccolo contributo al risultato, dobbiamo continuare fino alla fine. Una volta inaugurato lo stadio, una volta fatto lo stadio, non avrà più senso un comitato che si chiami #famostostadio. Anche voi avete dato un importante contributo. Il Romanista per noi è sempre stato un vanto. Quando è stato chiuso ci è mancato qualcosa. La vostra redazione farà la differenza, siete le persone giuste al momento giusto».
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