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Da dirigente a consigliere con la valigia: il futuro di Ranieri ora è un rebus

La centralità del tecnico giallorosso nell'organigramma giallorosso sembra ridimensionarsi dopo le ultime dichiarazioni, rilasciate nel post partita di Roma-Juventus

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
07 Aprile 2025 - 16:34

Mesi fa parlava come se avesse ancora tutta la vita (sportiva) davanti, alludendo prima alla possibilità di continuare ad allenare («Stai a vedere se non vi faccio lo scherzetto») per poi impegnarsi in prima linea nella scelta del nuovo allenatore. Qualche mese dopo, ad ascoltare attentamente Claudio Ranieri, sembra che le prospettive future siano decisamente cambiate, che il suo coinvolgimento diretto e presente nella Roma rischia di venire meno.

Lui, che per mesi si era professato dirigente («In questo momento lavoro al 50% come allenatore e al 50% come dirigente») e che si era indispettito davanti all’ipotesi che Burdisso tornasse a lavorare a Trigoria («Vado via io? Sennò che ci sto a fare?»), nel post partita di Roma-Juventus ha voluto chiarire i suoi orizzonti, con un messaggio che, su carta, sembra ridisegnare la sua centralità nella Roma del domani: «Non credo che sarò un dirigente, sarò un consigliere del presidente, cambiano le prospettive, cambia la visione. Mi auguro che Friedkin possa avere fiducia cieca in me perché io cercherò di fare il bene della Roma. Poi Dio vedrà e provvederà». Ha aggiunto e poi spiegato: «Onestamente, dopo 35 anni di calcio, uno vuole anche fermarsi. Prima di morire voglio vedere cosa c’è oltre il calcio».

Come dargli torto, come non rispettare questa scelta, con quale cuore negargli la curiosità verso tutto quello che ha solo percepito tra aeroporti, stazioni e hotel. Ma, allo stesso tempo, Ranieri ci consenta di provare nuovamente quel senso di smarrimento davanti alla prospettiva di non poter contare sulla sua rassicurante presenza a Trigoria, nel vederlo affacciato dal suo ufficio intento a scrutare i campi,  continuando a rappresentare per la Roma, per i giocatori e per i romanisti una garanzia senza tempo. Tra pochi mesi accoglieremo un nuovo tecnico, forse, scelto da lui ma che non troverà in lui la spalla che pensavamo potesse rappresentare, quel prezioso parafulmine nei cruciali mesi di ambientamento.

La speranza è che anche nelle vesti di consigliere possa continuare a vigilare sulla Roma, che il suo sapere rimanga fonte inesauribile d’ispirazione per le future scelte dei Friedkin. Anche girando il mondo Ranieri resterà preziosa risorsa per la Roma che verrà. L’importante sarà non perderlo.

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