È finita soltanto quando è finita
A Genova l’ennesima dimostrazione di vizi antichi. La Champions è dura, ma la Roma è obbligata a crederci nelle ultime tre partite di campionato
Il brutto è che non ci si stupisce più. Complice una stagione da lacrime e sangue, stagione in cui, tifosi a parte, non vediamo innocenti. Partendo da una società che ha atteso troppo tempo per capire che il calcio di Di Francesco continuava a rimanere solo nella testa di Eusebio, rinviando un cambio in panchina arrivato quando la frittata era passata di cottura.
Passando per un direttore sportivo che ha sbagliato quasi tutto, compreso l'inspiegabile immobilismo in un mercato di gennaio concluso come era iniziato. Finendo con un gruppo di giocatori che non hanno mai capito che l'eliminazione del Barcellona era stata una straordinaria, piacevole, magnifica impresa, ma che non rispecchiava il reale valore della squadra, peraltro uscita rivoluzionata dal mercato perché le plusvalenze si dovevano fare e perché el senor Monchi aveva pensato bene di andare dietro agli amici e a suggestioni che, alla prova dei fatti, si sono rivelate aria fritta (Pastore, Nzonzi, Olsen).
Il risultato è che il rischio fallimento su tutta la linea ora, con un quarto posto in campionato che sembra più un'ipotesi che una possibilità, si trasformi in una realtà con cui si dovrà fare i conti. Ma a fine stagione. Dopo queste tre partite che si dovranno ancora giocare (Juventus e Parma in casa, Sassuolo in trasferta), rispettando la maglia, i tifosi, la Roma.
Lo diciamo soprattutto a beneficio dei giocatori che avranno l'obbligo di affrontare i restanti duecentosettanta minuti dando tutto quello che hanno, continuando a credere di poter mettere almeno una pezza a questo calvario stagionale, dimostrando serietà, professionalità, attaccamento alla maglia, cosa che non sempre c'è sembrato di percepire guardandoli correre (si fa per dire) dietro a un pallone.
C'è comunque da inseguire l'Europa, anche quella minore pur continuando a sognare quella maggiore. E bisognerà farlo da subito, da domenica prossima, contro quella Juventus che di sicuro non si scanserà come magari in questo finale di stagione hanno fatto altre squadre. Nove punti da qui alla fine. Solo così potranno essere garantite le attenuanti generiche.
Forza Roma.
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