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I tre concetti con i quali Ranieri si è preso la Roma

I numeri sono incontrovertibili, il rendimento sotto gli occhi di tutti: il tecnico giallorosso ha saputo conquistarsi la fiducia del gruppo in tre mosse

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
25 Febbraio 2025 - 16:03

Carota e bastone, aprendo sempre al dialogo, azzerando le gerarchie, pensando al solo bene primario, ovvero la Roma, e chiedendo sempre il massimo al suo gruppo.
Pochi concetti, in campo e fuori, grazie ai quali Claudio Ranieri ha avuto modo di conquistarsi la fiducia del gruppo giallorosso: la prestazione contro il Monza è il manifesto di quanto la sua gestione stia portando enormi benefici. Tre i fattori, dicevamo, che il tecnico ha messo subito in chiaro al gruppo, le tre "D" della gestione Ranieri. 

Dialogo

Schietto, diretto, senza fronzoli o grossi giri di parole. Ranieri ha sempre parlato chiaro con i suoi ragazzi, non si è nascosto dietro a sistemi di gioco o dogmi di natura tattica. Ha ascoltato il gruppo, esposto i suoi principi e ragioni, recuperato mentalmente tanti giocatori che sembravano persi alla causa giallorossa: li ha difesi (vedi Hummels e Paredes), rimessi al centro del villaggio (vedi Dybala) a volte anche duramente criticati per stimolarne la crescita (vedi Soulé).
Gestione miracolosa o capacità di toccare le corde giuste, la metamorfosi di Dybala è il palese "prodigio" della sua gestione, un calciatore che da fragile anima è divenuto guerriero invincibile: quando vuole farlo riposare, il giocatore spinge per giocare. Il dialogo tra i due è apertissimo, la fiducia è massima. Il campo parla senza timore di esser smentito. 

Democrazia

L'esperienza, il carattere ma soprattutto la credibilità: Ranieri ha avuto il coraggio di rimettere in discussione le gerarchie esistenti, mettendo in panchina calciatori del calibro di Pellegrini e Dovbyk. Ha saputo fare a meno di loro, affermando, in realtà, di non avere gerarchie predefinite: "A chi mi dà, io do". Un segnale fortissimo per il gruppo, che ha colto la palla al balzo e cambiato letteralmente marcia. Tutti si sentono importanti, tutti sanno di poter dare il loro contributo, nessuno si sente l'alternativa dell'altro e questo sta facendo la differenza. Le seconde linee che rendono come le prime, sia che si tratti del Napoli che del Monza, è un segnale potentissimo inviato dal gruppo giallorosso. 

Determinazione

Un concetto che ripete in maniera quasi ossessiva ad ogni conferenza stampa: "Io voglio che la squadra mi dia sempre il 100%, poi in caso sono io a cambiare qualcosa in corsa". Il massimo dell'impegno, il massimo dell'intensità, sempre e in ogni gara, anche in allenamento. La condicio sine qua non dell'esser atleti secondo Ranieri, l'ingrediente principale per far sì che lo spogliatoio sia sano e sempre competitivo.

Concetti essenziali, com'è sempre stato lui: quando chiede a Soulé di esser pratico, perché in primis lo chiede a sé stesso e alla sua Roma.
Dritti al punto, lavorando ogni giorno più forte di quanto si è lavorato il giorno prima. 
Puntando forte sul dialogo, sul coinvolgimento di tutti a patto di ricevere in cambio sempre il massimo dell'impegno.
Ecco il manifesto della gestione Ranieri. 

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