Pagelle Roma-Spal: Edinsostituibile, Florenzi fascia d'angelo
Ecco voti e giudizi assegnati da Fabrizio Pastore ai protagonisti della vittoria di ieri
Il risultato inganna decisamente. Trentasette tiri verso la porta (a due) almeno in proporzione avrebbero meritato ben più di un 3-1. Ma questa potrà essere tramandata come la partita nella quale la Var si è ricordata della Roma. Non è poco, considerati i recenti trascorsi. È molto invece l'undicesima vittoria su 14.
ALISSON 6.5
Da settimane - tre consecutive - i soli tiri che subisce sono a palla ferma, da 11 metri. Stavolta decide che basta, anche da lì non si deve passare e balza da terra a evitare la beffa di Viviani su cucchiaio. Sono la traversa e uno svarione difensivo a rimettere sui piedi dell'ex di turno il tap-in vincente. Incolpevole, se non per la sincope collettiva che rischia di provocare con quel dribbling di tacco in area a inizio gara.
FLORENZI 7
Quando al 90' sradica un pallone in attacco dai piedi di Borriello, trova anche la forza di tentare un numero da funambolo vero: la Sud esplode di fronte a quest'esplosione di grinta e tecnica ben miscelate. Una costante dell'intera gara d'altra parte, coi gradi da Capitano. Fascia d'angelo.
MANOLAS 6
Altra ingenuità, altro rigore procurato dopo il derby. Lì riaprì una partita chiusa, qui ne macchia una a senso unico.
JESUS 6,5
È ormai una sicurezza del reparto, anche quando la difesa muove senza la torre Fazio. Ancora una prestazione senza affanni e densa di qualità.
KOLAROV 7
Pensi: c'è la Spal, rifiaterà. Dopo 10 minuti e con i ferraresi in 10, ripensi: non infierirà. Invece niente. Kola è senza tregua per tracotanza e confezione di assist. Se Florenzi è fascia d'angelo che vola leggiadra a destra, lui è fascia di guerra che tutto travolge a sinistra
PELLEGRINI 7
Segna il primo gol ufficiale da romanista sotto la Sud, con un colpo di testa imperioso. Poi un moto perpetuo tra la trequarti e la fascia destra. Gomis gli nega la doppietta con la complicità della traversa. Ritrovato.
GONALONS 6
Un'ammonizione a metà primo tempo per eccesso di foga ne condiziona il rendimento e gli fa rischiare più volte il rosso, tanto da costringere il tecnico a sostituirlo dopo un'ora. Frenato.
STROOTMAN 7
Di Francesco aveva pronosticato un suo gol in breve per rivederlo come ai tempi belli. Detto fatto: la Lavatrice funziona. E per restare in tema, anche lo scaldabagno che scaraventa in rete per piegare la Spal. Intermedio o regista, non c'è differenza: quello che Kevin fa, nessuno lo distrugge.
ÜNDER 6
Ha tanta voglia di mettersi in luce "Cengo". Forse troppa e finisce per strafare. O quantomeno per fare confusione. Il piede è vellutato e si vede, l'età è dalla sua parte. Aspettiamolo.
EL SHAARAWY 7,5
Nell 'attacco bello e possibile della Roma è il più brillante. Basterebbero i due assist vincenti (uno di tacco) a suffragare la tesi, ma nella gara di Stephan c'è tanto altro: movimento continuo, numeri di alta scuola, tiri in porta e tanti palloni illuminanti per i compagni. Ancora faraonico.
GERSON 7
Di nuovo super Santos, anche a partita in corso. Entra a mezzora dal termine e incide come il più navigato dei veterani. La cura Di Fra è panacea per lui. In crescita. Esponenziale.
SCHICK 6,5
Rientra all'Olimpico dopo due mesi e mezzo accolto da un boato che per poco non ripaga con gol. La strada è quella giusta.
EMERSON SV
Altro ritorno graditissimo, dopo sei mesi..
IL MIGLIORE - EDIN DZEKO 7,5
Entra indemoniato e la sua furia sblocca la partita in ogni senso. Prima scherza Felipe e quindi lo fa espellere tramite Var. Poi trasforma in oro una palombella di El Shaarawy: stop di destro e sinistro a incrociare che bacia il palo e termina in rete. Uno a zero e Spal al centro. Del mirino di Edin, che sembra non aver finito lì. Le paradossali critiche subite per non aver segnato per qualche partita consecutivamente (nonostante prestazioni di altissimo livello) devono avergli scatenato il sacro fuoco. Tanto da andare al tiro 7 volte, di testa, di destro e di sinistro, dal limite come dentro l'area; e da fornire ai compagni almeno tre palle nitide per mandarli al tiro, nell'assalto del primo tempo. Cala fisiologicamente nella ripresa (è tuttora l'unico giocatore di movimento sempre presente). Ma resta Edinsostituibile.
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