La Roma è viva e lotta insieme a noi
Considerando dove ci trovavamo poco più di un mese fa l'attuale posizione in classifica è quasi un miracolo. La resurrezione non è ancora arrivata ma i segnali ci sono
Dentro l'uovo la sorpresa c'è, anche se soltanto a metà. In quel primo tempo ben giocato, in certi frangenti quasi sfrontato, comunque a testa alta e senza alcun timore reverenziale. Anzi, attaccato (in ogni senso) con la voglia di portare a casa tre punti che avrebbero permesso di andare poi ancora all'attacco, perfino del terzo posto. Considerando dove si trovava la Roma poco più di un mese fa e le sensazioni da amaro in bocca che lasciava con inquietante costanza, è più di un passo in avanti. È quasi un miracolo - come ribadito più volte anche da qualche protagonista di campo - in linea col periodo.
La resurrezione vera e propria non è ancora arrivata (dopo trentatré giornate mai è stata occupata la quarta posizione), ma i segnali di vita sono evidenti. Ogni partita una mossa in più verso la posizione eretta. Da tramortiti, a risvegliati appena, a scossi. Di certo c'è che il sapore acre dello sconforto è stato abbandonato, a vantaggio di quello tornato dolce di una Pasqua che per Roma è anche Natale e apre scenari inattesi. Gli alleati sono quelli che non ti aspetti fino al triplice fischio e anche in quel momento fai un po' di fatica a crederci: Parma e Chievo su tutti. I nemici che provano (riuscendoci in parte) a fare sgambetti sono invece più usuali, soprattutto quando di fronte c'è l'Inter: signori davanti a un monitor e colleghi in campo muniti di fischietto, preposti in teoria a decretare e giudicare, che però sempre più spesso decidono di non decidere.
Ma la Roma adesso è viva e lotta insieme a noi. O quantomeno ci prova. Ancora non per novanta minuti, ancora con qualche pausa eccedente, ancora con la stanchezza che tende a subentrare presto e con i muscoli che cedono più spesso del dovuto. Eppure anche arrancando ci siamo. A cinque giornate dallo sciogliete le righe del campionato, con la volata per la Champions ancora tutta da definire, è fondamentale sapere di poter contare su uno spirito di gruppo ritrovato. Su più di un giocatore che sembra rinato. E su qualcosa in più di una sensazione che questa squadra lotterà fino alla fine.
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