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Pazienza, tempo e lavoro: concedete a Juric quello che è stato negato a De Rossi

Sono bastati due risultati positivi per ritrovare una classifica che permette di guardare al futuro con ottimismo. Ma qualcosa continua a non tornare...

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
30 Settembre 2024 - 11:04

Sei punti in due partite, la testa della classifica a soli 4 distanze e le dirette concorrenti al massimo a 3 punti, alcune anche sotto, come Fiorentina, Atalanta e Bologna.
Merito della miracolosa cura di Juric o la crisi nera che ha portato all’esonero di Daniele De Rossi è stata un’allucinazione collettiva, o meglio condivisa da poche menti all’interno di Trigoria?

Con questo incipit non voglio togliere alcun merito alla gestione Juric, delle sue chiare indicazioni di come disporsi in campo e dell’attenta applicazione che i giallorossi stanno offrendo, a fasi alterne, nelle ultime gare. Ma la domanda sorge spontanea: dopo aver siglato un triennale e costruito una squadra per farla giocare con il 4-3-3, sono state realmente sufficienti 4 giornate per rinunciare al progetto De Rossi? Le vittorie (vitali e importantissime) contro Udinese e Venezia hanno immediatamente restituito alla stagione della Roma una sua dimensione, il ritardo (come scritto prima) c’è ma è irrisorio, la classifica è corta e questo aiuta a mantenere ogni obiettivo ancora alla portata. Impossibile avere la controprova che tali risultati sarebbe arrivati anche con De Rossi in panchina, di certo il «margine di rischio» nel pensare di affrontarli con lui credo fosse ampiamente percorribile.

Il vero rischio, che si avvicina al sospetto fondato, è che ci sia stato un difetto di interpretazione o di narrazione, in quello che è stato riportato ai Friedkin.
La Juventus, che avrebbe dovuto già uccidere il campionato, è a 3 punti. Il Napoli capolista, che può preparare una sola gara a settimana vista l’assenza dalle coppe europee, è appena a 4. E le "armate" Bologna e Atalanta, pronte a non arrestare le loro ambizioni in campionato dopo la Champions raggiunta, sono addirittura dietro. Le milanesi, chiamate infine a confermarsi ad alti livelli, distano meno di una gara. Questo è il campionato che stava scappando via, davanti al quale non poteva esserci un margine più ampio di pazienza, di tempo e di lavoro quotidiano? Questo il ritmo forsennato che ha spaventato qualcuno, sull’asse Trigoria-Houston? La verità, forse, non la sapremo mai.

Quello che ci è stato raccontato (dalla classifica degli xG alle occasioni concesse) stride troppo con la realtà dei fatti e ha fatto deragliare la credibilità e l’appeal che questa proprietà aveva costruito, con pieno merito, nel corso degli anni. Qualcosa si è incrinato e all’Olimpico si avverte, gara dopo gara: sembra di esser finiti in una bolla temporale molto particolare, dove il silenzio fa più rumore del sold out, dove la gioia rimane contaminata dal fresco ricordo, ancora sanguinante. Una fiducia da riconquistare, attraverso i risultati e le scelte, calibrate e ambiziose.

Pazienza, tempo e lavoro quotidiano. Che siano adesso concessi, senza la minima esitazione, a mister Juric. La rosa ne ha bisogno per assimilare i nuovi concetti, la stagione può ancora regalare alla Roma la possibilità di lottare per tutti i suoi obiettivi. Che non venga meno la giusta lucidità di analisi, altrimenti un altro "progetto" potrebbe naufragare in pochi mesi. 

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