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Mark Violets e l’attentato (riuscito) alla credibilità del giornalismo USA

Per quasi un’ora la verità sull'attentato a Donald Trump è stata ricoperta di ridicolo, come la credibilità del giornalismo negli States

Donald Trump ferito durante un suo comizio

Donald Trump ferito durante un suo comizio (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
15 Luglio 2024 - 08:42

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Perché la più paradossale e surreale pagina del giornalismo statunitense (e non solo) si è consumata a margine di un tentato attentato all’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ferito dal 20enne  Thomas Matthew Crooks  durante un suo comizio tenuto in Pennsylvania. Ma prima che la verità venisse ristabilita e l’episodio consegnato forse ai libri di storia, vista la dinamica e il logico paragone con la morte di John Fitzgerald Kennedy, un vero e proprio corto circuito mediatico aveva mandato in tilt il web a stelle e strisce. Infatti è bastato il tweet, con intento scherzoso (ma senza dubbio di cattivo gusto e forse diffamatorio), 
di un utente italiano per attribuire la paternità dell’attentato a...un giornalista italiano. Il collega, in passato autore di alcune canzoni dedicate alla Roma, era stato preso di mira su diverse piattaforme e individuato, senza la minima aderenza alla realtà, come l’attentatore di Trump. 

È bastato infatti il riferimento al presunto “Dipartimento della polizia di Butler” per far diventare la più surreale fake news degli ultimi anni una verosimile realtà.
Per almeno 40 minuti diversi media hanno diffuso le immagini del presunto “Mark Violets”, attribuendogli frasi in cui annunciava «fame di giustizia» e legami con una presunta “Rabid Antifa”. 

Nessuno che si è preso del tempo per verificare la notizia, tutti presi forse dal fenomeno del “fomo” (“fear or missing out” ovvero di la paura di venire esclusi da un tema di cui tutti dibattono) o dalla voglia di arrivare prima sulla notizia. Coinvolte diverse testate, cronisti importanti e corrispondenti su temi della Casa Bianca con quasi 1 milione di followers. Per quasi un’ora la verità è stata ricoperta di ridicolo, come la credibilità del giornalismo negli States.

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