La storia delle persone, la storia della Roma
L’incontro con Graziani. Il piccolo Fabio è timido, sua madre offre una foto del figlio per l’autografo. Lo scatto è ricomparso pochi giorni fa
Questa non è la storia di una partita. Questa è la storia di una madre e di un figlio. E di un giorno lontano degli Anni 80 quando si andava al ristorante per festeggiare una occasione e non per sentirsi Cracco dentro una recensione. Immaginatevi, adesso, lo stupore del piccolo Fabio – prendendo posto con la sua famiglia – nell’accorgersi che, sistemato proprio al tavolo accanto al suo, c’era Ciccio Graziani. Sapete una cosa? Quando sei ragazzino, specie in quel periodo in cui non c’era la pornografia dell’apparire e i calciatori si vedevano poco e niente e si idealizzavano tanto, ritrovarsi così vicini il numero 11 della ROMA rappresentava, per davvero, una emozione speciale. Qualcosa da toglierti l’appetito e pure le parole.
Come a vederlo, allora, Fabio… con la pasta nel piatto, ma la testa girata da un’altra parte: troppo forte la tentazione di osservare un beniamino, troppo più grande di lui il desiderio di potergli chiedere un autografo. Per quello sua madre – chissà se più divertita guardando il suo genuino imbarazzo o felice nell’immaginarselo a scuola, il giorno dopo, nel poter dire d’averci parlato – lo prese per mano per accompagnarlo da Graziani, raccontandogli tutto e strappandogli una risata e, pure, il sospirato autografo. Ma a questo punto devo confessarvi una cosa: questa è solamente la premessa. Perché voglio raccontarvi, più che altro, di come la signora Lidia, all’epoca una giovane donna, prima di alzarsi dal tavolo per accompagnare il figlio prese dalla borsa – per farci fare dietro il tanto desiderato autografo – la foto del piccolo Fabio che lei si portava sempre dietro insieme a quella della sorellina Valeria.
Quella fotografia, passata quella emozione, chissà poi in tutti questi anni dove era andata a finire. Fino a che, l’altro giorno, per pura fatalità Fabio se l’è ritrovata davanti dopo una vita. Ecco… io non lo so se voi ci credete alle coincidenze o se, invece, siete convinti che le cose accadono perché da qualche parte c’è scritto che devono accadere. Ma so che Fabio la sua mamma l’ha persa solamente da qualche giorno. E che tornando a guardare quella fotografia c’ha rivisto dentro la sua famiglia unita, il ricordo di un’emozione così speciale e il garbo con cui sua madre ci avvicinò a Graziani. E torno, allora, alla prima riga di questo articolo, a quando dicevo che questo non era il racconto di una partita. Perché per quanto a qualcuno possa sembrare strano… ogni volta che mi chiedono cosa rappresenta per me la Roma non parlo mai di un’azione o di un colpo di tacco ma sempre, e solo, di storie come questa. La storia di una fotografia autografata in un ristorante che si chiamava, altra coincidenza, “Paradiso terrestre” e che, a distanza di così tanto tempo, è tornata a emozionare direttamente dal paradiso. FORZA ROMA FA’!
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