Le soste maledette
Il problema più grave è che queste settimane dedicate al calcio delle nazionali si trasformano in un autentico incubo per il tifoso romanista, a causa dell'annosa questione infortuni
Settimana senza partita. Ogni tanto ci vuole, dice qualcuno. Poi siamo tutti costretti ad ammettere che una settimana senza Roma è una settimana buttata. In questi casi mi riguardo sempre una partita del passato, se non intera almeno le sintesi fatte per le trasmissioni sportive del tempo, e stavolta mi sono rivisto Roma-Napoli 5-1, autunno 1983; una Roma favolosa e invincibile, 4-0 al Napoli di Dirceu dopo i primi 45', 3-0 dopo mezz'ora, la Roma più bella che abbia visto in vita mia. Esordio di Strukelj e primo gol di Toninho Cerezo. Di testa su cross pazzesco in controbalzo di Marazico. Che fra l'altro fa due supplì. Segna anche il Divino, con un tiro in diagonale che è l'ipotenusa del triangolo retto di cui il pallone che gli dà Bruno Conti è il cateto minore. Tornando a oggi il problema più grave è che queste settimane dedicate al calcio delle nazionali si trasformano in un autentico incubo per il tifoso romanista, a causa dell'annosa questione infortuni. Passi per quelli rimediati con la casacca giallorossa, comunque indigesti, ma quelli che i nostri calciatori si procurano lontano dall'Urbe risultano davvero inaccettabili.
Zaniolo si è spaccato il ginocchio per la seconda volta in nazionale, Kumbulla si è fatto male sempre al ginocchio in nazionale, Pellegrini infortunio muscolare, e non ha fatto gli Europei, Spinazzola non ne parliamo nemmeno. Il problema dei guai fisici già normalmente è uno dei grandi mali che affliggono la Roma a Roma, al quale abbiamo cercato di dare ogni tipo di risposta ragionevole: allenatori sbagliati, carichi di lavoro eccessivi, carichi di lavoro insufficienti, preparatori impreparati, boicottaggi dei servizi segreti, asperità dei campi di allenamento, il buco dell'ozono, la marca delle ciavatte con le quali i calciatori si fanno la doccia. Boh. La verità è che non esiste una spiegazione razionale. I motivi per i quali i giocatori della Roma si infortunano con una frequenza raccapricciante è perché sono della Roma. Quando un calciatore firma un contratto con la Roma il suo procuratore comincia a cercarsi un altro lavoro, la moglie chiede il divorzio, la circoscrizione gli riconosce preventivamente il posto da invalido sotto casa. E poi stampelle, riabilitazione e Villa Stuart, 'sto nome non lo posso più sentì. Forse Trigoria è stata costruita sopra un antico cimitero di qualche civiltà italica precedente alla nostra, un posto che evidentemente porta sfiga, fatto sta che fra i mestieri più rischiosi del mondo, fra domatore di coccodrilli e minatore, hanno inserito pure fare il terzino destro nella Roma. E domenica c'è la partita più fastidiosa di sempre, quella che ci ha sempre ridimensionato nelle nostre aspettative, e ci arriviamo con la coperta corta; Viña dovrebbe tornare poco prima della partita, vediamo se l'Ammiraglio intenderà buttarlo dentro o no, altrimenti ci sarà Calafiori a vedersela co' Cuadrato, e la cosa non ci fa stare tranquilli soprattutto per l'antisportività di quest'ultimo, giocatore scorretto e orrendo simulatore che con me in panchina non giocherebbe mai. C'è Shomu al centro dell'attacco, mi sento che sarà la sua partita. Per il resto in settimana hanno aperto gli abbonamenti dopo il periodo di rinnovi dedicati a chi era già in possesso del posto, inizio della vendita alle 12. A mezzogiorno e 2 minuti Curva Sud esaurita. Daje tutti.
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