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Pagelle Fiorentina-Roma 2-4: Radja fotonico, Gerson Santos subito

Ecco voti e giudizi de il Romanista dopo l'importante successo dell'Artemio Franchi

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
06 Novembre 2017 - 11:00

Vincendo sotto la pioggia c'è più gusto. A essere romanisti. Questa squadra non si piega sotto i nubifragi, né di fronte le avversità. Va in vantaggio e viene rimontata due volte. Quando sembra stia per soccombere, si rialza e si impone. Goduriosa.

ALISSON 7
Non è vero ma ci crediamo. Se un qualsiasi romanista avesse dovuto scegliere un momento per interrompere l'imbattibilità, siamo certi che avrebbe optato per Firenze, dopo aver dato un'occhiata al calendario. Il portierone bello e bravo incassa senza colpe, quindi decide che è il momento di rimettere il blindo alla porta. Con l'aiuto di un palo, per una volta dalla nostra parte.

FLORENZI 7
Parte in sordina, poi recupera il tempo perduto, riaccende il motorino e riparte veloce come sempre. Stantuffo.

MANOLAS 7

Rientra titolare e bagna (in ogni senso) l'evento con un gol, più casuale che cercato per la verità. Ma benedetto. Acqua santa.

FAZIO 6,5
Sul secondo pareggio viola non è irreprensibile. Ma le palle alte sono tutte sue e la manovra da dietro acquista pregio se passa dai suoi piedi.

KOLAROV 8
Quando dopo dieci minuti viene saltato secco da Gil Dias come un Josè Angel qualsiasi, nei pensieri dei tifosi le nubi si addensano più fosche di quelle che funestano il cielo toscano. Eccallà: vuoi vedere che la giornata è di quelle storte? Ma basta uno sguardo torvo a stendere un arcobaleno di cattiveria. Kola c'è. Senza zucchero come sempre. Nella ripresa imprime i suoi ritmi e la sua meravigliosa prepotenza. Detto fatto: è 4-2. Despota.

PELLEGRINI 6,5
Senza De Rossi e Strootman, la legna tocca a lui. Ma Lorenzo non è boscaiolo e alla flanella a quadri con bretelle preferisce la freschezza della sua gioventù, tutta corsa e inserimenti. Trendy.

GONALONS 7
Più playmaker che frangiflutti rispetto a De Rossi. «Tiene troppo palla», ammonisce Di Fra dalla panchina. Il francese la porta per 30 metri e assiste Gerson per il raddoppio, solo dopo ascolta il mister e smista con puntualità.

NAINGGOLAN 7,5
Radja fotonico. Ruba mille palloni: uno apre il match, un altro lo chiude. In mezzo una serie di scivolate nella piscina del Franchi, per sbarrare le velleità fiorentine e ribadire che dove c'è lui non si passa. Ninja da trincea.

DZEKO 7
L'eleganza del cigno al servizio della causa diventa lotta. Continua. E il bosniaco non si astiene, tutt'altro: tiene palla, prende falli, dispensa sponde, assist, tira da posizioni impossibili rendendole quasi possibili. Immaginifico.

EL SHAARAWY 6,5
Le notti di Champions sono vicine. Stephan però si allontana dalla porta, giocando più per la squadra che per sé. In cambio crea un asse mancino con Kolarov che manda il serbo sul fondo a ripetizione. Impreziosisce tutto con l'assist per il primo gol.

PEROTTI 7
Venticinque minuti in campo per far girare la testa a Bruno Gaspar e apporre la griffe (di qualità) sulla gara. Sinistro a chiudere i giochi, dopo il destro con il Chelsea. Se comincia anche a segnare con continuità, "rischia" di diventare fra i primi in Europa. E adesso gli ritocca l'Argentina. Eroe dei due mondi.

STROOTMAN 6,5
Il grugno consueto e tanta corsa preziosa nei venti minuti finali. Schermo davanti alla difesa, ribalta subito il f ro n te. s.v. DEFREL l8 minuti e due occasioni da gol, Sportiello gli nega la gioia.

IL MIGLIORE: GERSON SANTOS 8
Santos subito. Parte titolare, alto a destra come a Stamford Bridge. Ottimo presagio. E infatti pronti via, va in gol. Il suo primo con la maglia giallorossa: interno sinistro nell'angolino su assist di El Shaarawy e vantaggio lampo. L'occasione si ripete alla mezzora e il giovane brasiliano non si fa pregare: Gonalons innesca una ripartenza da manuale, lui si fa trovare di nuovo lì, sul vertice destro dell'area e col suo mancino vellutato trafigge nuovamente Sportiello, questa volta beffandolo sul suo palo di competenza. Super Santos. La doppietta è da stropicciarsi gli occhi, lui trova forza quadrupla perfino per rincorrere gli avversari (dopo averne perso uno sul pareggio). A poco meno di un quarto d'ora dal termine, stremato, chiede il cambio. Di Fra, con un pizzico di sadismo, lo leva solo all'82'. Gersontuoso.

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