Fate sempre caso alla felicità: non tocca ai tifosi voltare pagina
Fino al fischio d’inizio della gara col Cska Sofia, la gioia di domenica non va archiviata ma rivissuta
Lo so, domani la ROMA tornerà in campo perciò dovremmo guardare avanti anziché voltarci indietro. Fosse anche solo per prevenire le frasi fatte di chi pensa d'aver capito tutto, senza aver capito niente. Roba del tipo «Abbiamo battuto il Sassuolo, mica il Real Madrid»: più che una considerazione una sentenza, un colpo di spugna per cancellare quel boato di gioia che sicuramente avrà pure svegliato qualcuno. Maleducati che non siete altro.
L'Abc di chi scappa dalla gratificazione, insomma. Pensieri crepuscolari di chi vive – ma verrebbe da dire sopravvive – aspettando sempre banchi di prova più importanti. Partita dopo partita, fino a quella persa. Ecco, lì invece si potrà parlare. Ma mica per leccarsi le ferite, no: solo per innaffiarle con uno scadente disinfettante utile solamente per soffrire un po' di più. Slurp, un programma da leccarsi i baffi.
Perciò sapete che c'è? C'è che, invece, dovremmo imparare a vivere ragionando partita dopo partita, godendoci ogni singola soddisfazione, perseverando nella felicità anziché sposare l'idea che dobbiamo subito voltare pagina per rimanere concentrati sulla gara successiva.
Ma chi, noi tifosi?!?
Non ci confondiamo, non è quello il nostro compito. Come scolari in vacanza, i tifosi di compiti non ne hanno se non quello di godersi la vita e con lei ogni vittoria – ma perché esistono partite facili? Ho smesso di pensarlo, da ragazzino, mentre uscivo dallo stadio piangendo dopo aver perso uno scudetto per mano del Lecce. Già retrocesso – perché per disperarsi c'è sempre tempo.
Tutt'altra chiave di lettura, insomma.
Questioni di priorità, verrebbe da dire. E così, fino al fischio d'inizio della partita di domani sera, io quell'esultanza della squadra – con l'iconica corsa del mister – sotto la Curva Sud non solo non voglio archiviarla ma la voglio pure riguardare. Godendo, ancora una volta, per quel tocco da biliardo di El Shaarawy, che è stato capace di trasformare la mia – la nostra – frustrazione per il pareggio in una esplosione di felicità.
«Eh, ma era solo la terza di campionato…», come se mi avessero detto che il dottor Umberto Anzellotti è una bravissima persona…
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