Se la Roma pensava veramente ad altro, è ancora più grave
Inaccettabile aver dato ragione a chi diceva che la squadra era già rassegnata: ma poi ci vuole uno stimolo diverso dall'indossare la maglia della Roma?
Tra le cose più gravi c'è l'aver dato ragione alle griglie precampionato che la Roma non la considerano per principio o, molto peggio, a tutti quelli che hanno detto che la Roma già era rassegnata e che non pensava più al campionato: un abominio solo poterla pensare una cosa simile, e invece stando a quello visto ieri è la realtà. Ed è inaccettabile, almeno per chi tifa la Roma e aspettava di rivederla da due settimane, che aspettava di girare i terribili ko con Parma e Napoli. Questo pari ha lo stesso sapore: fiele. Ed è proprio lo stesso atteggiamento della squadra a farti cadere le braccia (sono tutti eufemismi), la mancanza di tutto in campo, l'essersi fatti recuperare due volte da una squadra che non aveva Berardi, Caputo, Defrel, Locatelli, Muldur, Ferrari e qualcun altro. Era già successo col Parma, era già successo col Napoli di non scendere in campo. E non si capisce il perché.
Almeno fino a ieri pure la Champions non solo per contratto, per obbligo professionale, per morale, andava rincorsa a perdifiato - non al trotto beccando un gol di petto da Traore a 20 cm dalla porta o un altro a 5' dalla fine una volta che l'avevi rimessa dritta - era assolutamente e doverosamente perseguibile, invece in campo chi sembrava smaniare per qualcosa erano le riserve del Sassuolo. Che poi non sono nemmeno discorsi da fare: ma che ci vuole uno stimolo diverso dall'indossare la maglia della Roma per onorare la maglia della Roma? Ma che davvero qualcuno ha più o meno scientemente scelto di risparmiarsi e, visto che tanto la Champions è "ita", di arrivare anche sotto agli "altri" magari candidandosi per l'Europa Conference League o come si chiama? Guardate che se si va lì, si inizia a giocare a inizio luglio e sarebbe un obbligo giocare al meglio, quello che non sembra riuscire da un po'.
Personalmente ho trovato fastidiosa anche la sconfitta in un girone già vinto a Sofia o quella in amichevole col Benevento tre anni fa, pensa quanto può essere digeribile qualsiasi speculazione sul fatto che c'è l'Ajax dietro l'angolo. Fra l'altro se la situazione è questa, se la Roma è questa, dietro l'angolo c'è un mostro per una squadra che sembra aver paura di tutto. Ora però l'Ajax c'è davvero. E allora i discorsi da «cambiamo tutto», «via adesso quello o quell'altro», non è proprio il caso di farli. Finché c'è vita c'è speranza e per chi è religioso - tema odierno - ce n'è anche oltre. Se questa è una nostra via crucis speriamo che la nostra pasqua laica ci sia ad Amsterdam. Il problema è che per prima ci deve credere la Roma.
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