La Roma che (ri)conosco
Oltre alla decisione del Tar che fa giustizia di una decisione grottesca, è la presenza della Roma accanto ai tifosi la cosa più bella
C’era uno striscione prima di un Roma-Torino epico di Coppa Italia (ed epico è poco) che recitava: “Insieme si può”. Qui non eravamo “certi di farcela”, come recitava l’inizio di quella scritta fatta partendo da 0-3 in una finale, ma li abbiamo “annientati” (è sempre una citazione dello stesso striscione, tranquilli) perché stavolta, sì, finalmente stavamo insieme. I tifosi e la Roma. Che siccome sono – scusate la parolaccia – ontologicamente la stessa cosa, insieme non solo possono, ma devono stare. Soprattutto su certe questioni, soprattutto per certe battaglie, soprattutto quando bisogna esporsi e dichiararsi, fare i romanisti. Sì per me la notizia è questa: è quasi più importante che la Roma si sia messa contro il Prefetto e abbia affiancato i tifosi nel ricorso al Tar vinto contro la chiusura della trasferta a Udine, che l’esito stesso. La riapertura di ciò che dovrebbe essere non solo aperto, ma vento. Non è nemmeno un’iperbole. Che un Tribunale amministrativo regionale rigetti delle indicazioni definibili tra il farneticante, l’anticostituzionale e l’ignorante è cosa persino logica in uno Stato non dico di Diritto ma con un senno non nascosto sulla luna e nemmeno in sigle come Casms o boh.
Preoccupa, semmai, che chi non si occupa “di suo” di calcio ne sappia di più di chi dovrebbe esserne esperto e addirittura indicare la via, e i divieti per chiuderla. Ma il fatto che l’Associazione Sportiva Roma stavolta sia intervenuta “ad adiuvandum”, come si dice, cioè a sostegno delle ragioni dei tifosi rappresentati, come spesso, dall’Avvocato Lorenzo Contucci, è fatto fondamentale in una piazza, in una città, in una squadra che respira attraverso questo cordone ombelicale mai reciso dal 1927. Speriamo che sia un primo passo, che la società che non si è presentata al funerale di Losi – perché c’era un appuntamento con la manicure - sia definitivamente roba della preistoria. Speriamo sia un nuovo inizio, io mi prendo questa Roma un po’ punk che si mette contro il Prefetto e vince insieme ai suoi tifosi. Avessimo perso, saremmo stati comunque dalla stessa parte, ed è quello che alla fine conta di più (ed è anche quello un po’ più punk: “I fought law and law won”). Ora tutti a Udine perché come cantavano non i Clash, ma Giorgetto: sarà bellissimo viaggiare insieme… Io son più forte se tu sei con me (e viceversa).
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