Reato di niente
Meglio un colpevole fuori, che un innocente in galera; ma qui i colpevoli non sono quelli che vogliono tifare Roma e gli innocenti sono quelli che vogliono il loro silenzio. La solitUdine senza senso
Occhio a fare “botte” sul lettone con tuo figlio che il Casms ti potrebbe proibire di vederlo, almeno un paio di weekend: “Diffidamento congiunto”. Se continua così vieteranno Juve A contro Juve B a Villar Perosa, per non parlare delle processioni coi santi, quelli che pesano troppo o coi serpenti intorno: per il prossimo Palio di Siena mi aspetto l’intervento dell’esercito a Piazza del Campo. I fanti. L’eliminazione della contrada come costruzione di una nuova strada: quella deserta, dove si proibisce di camminarci. Per ora si “limitano” a vietare di andare a vedere una partita di pallone, che se ci pensate fa paura: se proibiscono lo sport, e se proibiscono qualcosa pensato come festa, come viaggio, come rituale, come incontro fra Roma e Udinese allora è a rischio di proibizione tutto. Come dice il marchese: “Se tu me freghi qui, me freghi su tutto”.
È una deriva pericolosa che parte dall’alto, da un organo che dovrebbe prevenire e invece punisce adducendo (non) motivazioni plausibili, perché se parli di partita dal “profilo alto rischio” fra Udinese e Roma non hai mai visto una partita di calcio di qualsiasi tipo in qualsiasi stadio. Non sai che è il tifo. Vieti l’unico antidoto alla violenza: l’emozione. Al confronto “Minority Report” (dove la polizia arresta in anticipo grazie alla capacità di divinare propositi omicidi) è uno scenario garantista. Qui siamo all’offesa: se ci sono colpevoli punisci i colpevoli, non ghettizzi, né condanni un’intera tifoseria, in questo caso praticamente una città. Meglio un colpevole fuori, che un innocente in galera; ma qui i colpevoli non sono quelli che vogliono tifare Roma e gli innocenti sono quelli che vogliono il loro silenzio. La solitUdine senza senso.
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