Vietato vietare
Che Casms state facendo? State proibendo una passione e lo avete fatto nel giorno della nascita di un gruppo che ha saputo dire Ti amo
Como si sperava fosse un’eccezione, un po’ come il secondo tempo della Roma giocato lì secondo Ranieri, invece il divieto per i tifosi residenti a Roma è stato ribadito anche per le trasferte di Bologna e di Udine. Lo ha deciso il Casms la cui sigla basta e avanza per capire che non ci si capisce niente (quelli che valutano il rischio potenziale di una partita) e accolto dal prefetto di Bologna, mentre con ogni probabilità verrà accolto poi anche da quello di Udine. Una decisione sanzionatoria non si sa per cosa, visto che al derby c’è stato un daspo a un tifoso laziale e che l’ordine pubblico ha funzionato. Una decisione che non si capisce e basta, con i tifosi dell’Udinese fra l’altro c’è una forte amicizia quini i margini di rischio sono pressoché nulla. Una decisione medievale qualcuno ha detto, ma lì almeno Marco Polo viaggiava fino in Cina a scoprire gli spaghetti, qui si vieta a famiglie di farsi due tortellini a tre ore e mezza di macchina. Una decisione anti-costituzionale che vieta alle persone di muoversi, e che misura il basso grado di civiltà del paese e la sua incapacità imbarazzante di affrontare i problemi.
Non si danno soluzioni, si vieta. Non si insegna l’educazione stradale, si chiudono le autostrade, non si cerca di capire la passione di chi per una squadra spende soldi, chilometri e tempo ma la si esaspera. Che cosa vi credete insegnerà questa decisione??? Solo chiusure e nessun’apertura di orizzonte, si zittisce e non si dialoga. Senza competenza, a voler essere gentili (perché come fai a vietare partite fra tifoserie amiche, come Samp e Ternana per esempio, non solo come Udinese-Roma) ma probabilmente come una sorta di ripicca e non si sa bene perché sennò per marcare il territorio, per recintarlo, per mettere confini, divieti, creare divisioni.
Non si capisce che nel calcio il tifo è la soluzione, non il problema, non si capisce che un’emozione non si blocca, ma la si deve vivere, e che se c’è un’emozione, un viaggio, un’appartenenza, una condivisione, una comunità (per la Roma va bene pure la parola popolo) attaccamento, e tutto questo è a gratis o a perdere, cioè lo si fa per la stessa ragione del viaggio e per la stessa ragione della Roma, tutto questo è il primo e principale antidoto alla violenza.
Forse in questi tempi virtuali, senza sentimento, di trasmissioni tv da vomito, di pochi esempi puri, di social e non di socialità, di post e non di posti è giusta la decisione del Casms. Che queste due decisioni da Grande Fratello o da sistemi totalitari siano state prese proprio il 9 gennaio nel giorno del compleanno del Commando Ultrà Curva Sud non mi pare un caso. Quello era un gruppo che è riuscito a scrivere, facendo così per la prima volta del popolo un poeta, quello che muove tutto questo, quello che c’è dentro ai tifosi, quello che stanno vietando: un Ti Amo. D’altronde chi lo dice più?
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