A Pelle Degni Di una Storia
Da quando è nata, la Roma è la seconda volta che vince un derby con un gol di un capitano romano con un allenatore romano. Era successo solo nel 1946 con Degni e Amadei
Da quando è nata la Roma è la seconda volta che vince un derby con un gol di un capitano romano allenato da un tecnico romano. Dal 1927 era successo solo il 6 ottobre 1946, Roma-Lazio 3-0, gol di Amedeo Amadei allenato da Giovanni Degni.
In generale sono otto le vittorie nei derby con un gol di un capitano romano (oltre a quella, c’è quella del 16 novembre ‘47, 1-0 gol di Amadei, Totti in quattro occasioni, nel 3-1 dell’11 aprile ‘99, nel 2-0 del 27 ottobre 2001, nel 5-1 del 10 marzo 2002, e nel 2-0 del 13 marzo 2011, Florenzi il 3 aprile 2016 nel 4-1 finale e proprio Pellegrini il 20 marzo 2022 nel 3-0 di Mourinho). Ma in nessuna di questa occasioni c’era un allenatore romano (così come è ovvio che ci siano state vittorie nei derby di allenatori romani, De Rossi e Mazzone per esempio, ma senza un gol del capitano romano).
Nel 1946 c’era Giovanni Degni in panchina che, come Claudio Ranieri, è stato anche un giocatore della Roma, oltre ad essere chiamato sulla panchina di quella squadra in difficoltà che era la Roma nell’immediato post-guerra e che spesso ricorreva ai suoi ex calciatori perché simboli di uno spirito e di un tempo eroici. Degni non solo ha giocato la prima partita in assoluto della nostra storia, Roma-Ute, il 17 luglio 1927, non solo la prima partita ufficiale in campionato, il 25 settembre 1927, Roma-Livorno, ma in entrambe è stato chi ha dato il calcio d’inizio. Giovanni Degni, cioè, ha toccato il primo pallone della nostra storia.Ha dato il la. Lo passò a Ferraris IV, primo capitano dell’As Roma, romano e romanista.
Le testimonianze di quelle gesta arrivano grazie al nipote Stefano (che è stato autista di Maurizio Costanzo quando gli fecero l’attentato), mentre il bisnipote Marco adesso è abbonato in Curva Sud. È la nostra genealogia. Giovanni Degni ogni tanto accompagnava il nipote Stefano al Verano a mettere un fiore sulla tomba di Attilio Ferraris IV. È questo l’uomo che ha toccato il primo pallone della Roma. Immaginatelo come un tocco che passa per tutti gli altri capitani romani della nostra storia: Ferraris, Bernardini, Amadei, Guarnacci, Di Bartolomei, Conti, Giannini, Totti, De Rossi, Florenzi e arriva fino al tiro di Pellegrini.
È come se dal primo tocco, il primo pallone giocato dalla Roma nel luglio 1927, sia ancora lo stesso calciato in rete da Pellegrini domenica. Come se stessimo giocando la stessa partita: di figli di Roma, capitani, allenatori e più o meno bandiere, che sono solo assist della storia, passaggi di un tempo che chiamiamo appartenenza e tradizione, quella di essere Degni di una Lupa che abbiamo sul petto e che di amarla non abbiamo mai smesso.
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