Imparate la Roma
Losi, il Cucs, Cerezo, Totti... Con la Samp è un pieno di storia come questa coppa: onoratela perché finora non lo avete fatto
Se c’è una partita romantica della nostra storia è Roma-Sampdoria. Contro la Samp nacque il Commando Ultrà Curva Sud, il 9 gennaio 1977, e basterebbe questo, come basterebbe la doppietta che fece in quella partita Agostino Di Bartolomei. Fu la presentazione di un’epoca, di una Roma illuminata e colta, non solo romantica da “Core de Roma”. Quella venne consacrata, sempre a gennaio ma del ‘61, da Giacomo Losi, che pur non potendo camminare rimase in campo, e pur essendo il più piccolo di tutti, segnò di testa il 3-2 contro la Sampdoria. Contro la Sampdoria di testa, all’ultimo minuto ha segnato il suo ultimo gol nella sua ultima partita con la Roma, Toninho Cerezo, facendo piangere Alberto Mandolesi in radiocronaca (un bacio) e tutti noi; contro la Sampdoria abbiamo vinto anche un’altra Coppa Italia alzata al cielo di Genova da Flora Viola , mentre l’andata di quella finale si giocò un 30 maggio (1991), la data della nostra storia, con Bruno Conti in Curva Sud, magari anche per cercare lo scarpino che solo una settimana prima aveva lanciato lì (altro che favola di Cenerentola).
Contro la Sampdoria ha esordito come titolare nella Roma uno che si chiama Francesco Totti, e forse sarà per questo che i suoi gol più belli li ha fatti contro la Sampdoria - non solo quello a Genova, ma anche quella discesa da Mosé - campo a campo - senza manna dal cielo perché l’aveva messa tutta nel “cucchiaio” fatto ad Antonioli. Contro la Sampdoria è nato l’abracadabra tattico e la ragnatela punk di Luciano Spalletti: il 4-2-3-1 che ci ha portato tre coppe e che avrebbe meritato almeno uno Scudetto. Contro la Sampdoria per me la storia ha scattato forse la foto più romantica di questo romanzo: quando Anna Magnani va a tifare la Roma, guidata nelle ultime cinque disperate giornate alla ricerca della salvezza da Guido Masetti, al Flaminio perché era sull’orlo della Serie B. Magnani a tifare la Roma che lotta per non andare in B. Ecco.
Si potrebbe continuare, ma gli esempi bastino: se qualcuno pensa che la partita di oggi non conti niente se ne vada non dalla rosa, ma dalla Roma. Non ha capito niente dei tifosi. Oltre che per la Samp, contro cui appunto per due volte l’abbiamo vinta, questa Coppa per noi romanisti significa tanto. Ne abbiamo vinte tante, solo la Juventus ne ha vinte di più, le abbiamo vinte per aprire un ciclo o per “consolarci” di qualcosa che ci aveva fatto male, è stata l’ultima cosa che Agostino ha toccato prima di lasciare alla Roma. Quindi, signori, oggi questa partita di giovedì 18 dicembre, ottavo di finale di Coppa Italia, la dovete giocare onorando tutti questi passaggi di tempo. Pensa, vi chiediamo solo un passaggio del turno ai quarti di finale di Coppa Italia. Anche perché tutto il resto finora avete dimostrato che non l’avete capito, e nemmeno onorato.
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