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Accadde Oggi - 19 aprile 1936: la Roma rifiuta la combine a Brescia

In corsa per lo Scudetto, i giallorossi si vedono proporre un accordo: 3.000 lire per vincere la partita. Ma "Fuffo" Bernardini, a nome di tutti, dice no

La formazione della Roma scesa in campo il 19 aprile 1936 a Brescia

La formazione della Roma scesa in campo il 19 aprile 1936 a Brescia

PUBBLICATO DA Lorenzo Latini
19 Aprile 2025 - 07:30

Un punto d’onore: è quello che la Roma ottiene il 19 aprile 1936 a Brescia. Un pareggio che di fatto estromette i giallorossi dalla corsa per lo Scudetto, ma che è figlio della più alta lealtà sportiva. Alla vigilia dell’incontro, infatti, un calciatore del Brescia (virtualmente già retrocesso) propone al vicepresidente giallorosso Manzolini una “combine”: in cambio di 3.000 lire, le Rondinelle avrebbero lasciato vincere Bernardini e compagni. Ma è proprio “Fuffo” a dire di no. Venuto a sapere della proposta, mette le cose in chiaro: "Se l’accordo va in porto, io non scendo in campo”. Niente di fatto dunque, i giallorossi vogliono giocarsela senza favori di sorta.

Alla Roma quel giorno mancano Cerroni, Cattaneo e Frisoni, oltre agli “oriundi” Guaita, Scopelli e Stagnaro, tornati in Argentina per non prendere parte alla guerra d’Etiopia. La squadra allenata da Luigi Barbesino è dunque in formazione rimaneggiata e al quarto d’ora va in svantaggio: nella ripresa cinge d’assedio i lombardi e trova l’1-1 all’80’ con Tomasi, ma non riesce ad andare oltre. Il punto conquistato rallenta la corsa e – a fine stagione – risulterà decisivo per far sì che il tricolore vada al Bologna: ma quel rifiuto a un accordo vale molto più di un trofeo; è una medaglia forse invisibile, ma è in assoluto la più preziosa che si possa sperare di conseguire, nello sport come nella vita quotidiana: si chiama onestà.

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