Accadde Oggi - 14 dicembre 1975: Petrini, prima le scuse e poi il gol
Reduce da una sola vittoria nelle precedenti otto gare, la Roma di Liedholm ospita la Sampdoria: per l'attaccante giallorosso è un pomeriggio a dir poco particolare
È una Roma col morale a terra quella che il 14 dicembre 1975 riceve la Sampdoria allo Stadio Olimpico: nelle otto giornate precedenti, gli uomini di Liedholm hanno vinto soltanto una volta, segnando appena 5 reti. Come se non bastasse, quel giorno il Barone deve anche fare a meno di Prati: in avanti, con Spadoni, gioca Carlo Petrini, “Pedro” per i tifosi, che si rivela l’assoluto protagonista dell’incontro. Prima fallendo tre occasioni per segnare in poco più di mezz’ora, l’ultima delle quali a dir poco clamorosa: su invito di Cordova, l’attaccante calcia incredibilmente a lato a non più di tre metri dalla porta. I 40mila sugli spalti esplodono in mugugni e fischi nei suoi confronti, ed è allora che Petrini fa qualcosa di mai visto prima: chiede scusa. Con ampi cenni delle braccia, e persino inchinandosi, il calciatore si rivolge al pubblico, invocando il suo perdono: l’Olimpico capisce, e in un attimo passa dai fischi agli applausi, con cori che scandiscono il nome di Petrini.
Un gesto che dà i suoi frutti subito dopo: perché al 35’, ancora su un suggerimento di Cordova, l’attaccante ci riprova, e stavolta ha successo: anticipando un difensore doriano con scaltrezza, “Pedro” s’inserisce e con una botta potentissima botta al volo di collo destro sembra spedire in porta tutta la frustrazione accumulata fino a quel momento. È il gol dell’1-0, è il gol della vittoria: è il gol di Carlo Petrini, un gentiluomo vero.
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