Ranieri come a San Siro. Febbre per Celik, resta fuori
Baby Pisilli può esordire nel derby dall’inizio. El Shaarawy l’alternativa. Davanti il tecnico si affida all’intesa Dybala-Dovbyk
Come a San Siro. Ranieri sta sciogliendo gli ultimi dubbi ma non deve aver avuto grossi rompicapo notturni. La formazione anti-Lazio l’ha avuta in testa dal famoso dicembre che gli ha restituito una squadra. Il tecnico testaccino aveva chiesto risposte e l’ha avute nel 352 o 3421 che è diventata la quadratura del cerchio da quando è tornato per il suo terzo mandato sulla panchina giallorossa. Poco cambia nell’interpretazione dei due moduli, si tratta solo di strategia: nel derby dovrebbe prevalere almeno all’inizio la prudenza, considerando la grande aggressività che contraddistingue la Lazio specie nella prima parte delle partite fin qui disputate.
La squadra di San Siro sembra la più logica in questo senso. Che non significa rinunciare, anzi: tanto che col Milan il primo tempo ha regalato diversi (anche troppi) rovesciamenti di fronte per il gioco a viso aperto. Ranieri vuole una squadra offensiva che faccia la partita, ma il derby è fatto da tante dinamiche. Davanti a Svilar il trio difensivo titolare con Mancini, Hummels e Ndicka. La febbre di Celik (fuori dai convocati insieme, ancora, a Ryan che non ha recuperato) ha tolto ogni dubbio: Saelemaekers (che pure stuzzica da trequartista nel 3421) a destra a seguire e a “preoccupare” Tavares e Zaccagni. A sinistra Angeliño. In mezzo Paredes da play con Koné e Pisilli mezzali box to box. El Shaarawy pronto a spaccare la partita in corso con Pellegrini e il suo orgoglio cambio di responsabilità. Dybala e Dovbyk davanti, liberi di cercarsi.
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