Subito in campo. E c’è Zale
Primo allenamento per il nuovo tecnico. Nicola in gruppo, per Pellegrini lavoro a parte
Un’intera carriera ad attendere la grande occasione, il grande salto, la panchina della grande squadra. E poi la chiamata che dal nulla lo porta in poche ore sulla panchina della Roma, nel cuore del centro sportivo giallorosso, più volte “spiato” dal suo collaboratore Orecchio e che da ieri è divenuto il suo nuovo ufficio. E chissà se la sua presenza al Tardini per Parma-Udinese rimarrà una semplice coincidenza oppure no, di certo aver osservato da vicino la squadra friulana lo metterà nelle condizioni di preparare con un pizzico di facilità in più la delicatissima sfida che lo attende domenica all’Olimpico, un esordio davvero per cuore e personalità forti.
Ivan Juric da ieri è il nuovo responsabile tecnico della Prima squadra giallorossa: un accordo fino a giugno, poi si vedrà se il campo avrà dato i riscontri sperati. La famiglia Friedkin è convinta che la rosa messa a disposizione di De Rossi sia forte e profonda, ma soprattutto in grado di generare risultati differenti da quanto prodotto finora. Alla dirigenza giallorossa non sono andati giù diversi dati statistici che lo score di De Rossi ha avuto modo di evidenziare: una sola vittoria nelle ultime dieci gare, le troppe occasioni concesse agli avversari, le poche occasioni create e il record negativo di gol segnati nelle prime quattro giornate. Nessuna lite o pesante diverbio ha portato all’esonero di De Rossi, una mera valutazione tecnica, sottolineano da Trigoria, che ha portato ad una scelta dolorosa, ma allo stesso tempo doverosa nell’interesse della squadra. La scelta del suo sostituto è poi ricaduta sul tecnico croato che ha ora l’obbligo di far decollare la stagione della Roma e il calendario delle prossime giornate potrà forse dargli una mano.
Gli uomini di Ivan
Tante le professionalità che ieri hanno svuotato gli armadietti di Trigoria, oltre a quella di De Rossi: da Beccaccioli a Mancini fino a Giacomazzi e Brignardello, ma non solo. Solo Farelli, il preparatore dei portieri, è rimasto al suo posto. Mentre Juric ha chiesto e ottenuto di portare con sé in questa nuova avventura tre suoi fidati collaboratori: il suo storico vice Matteo Paro, che dal 2017, anche nelle vesti di match analyst, lo ha seguito tra Genoa, Hellas Verona e Torino; il collaboratore tecnico e preparatore Stjepan Ostojic e infine anche Paolo Barbero, tra i segreti della condizione atletica brillante delle squadre di Juric.
3-4-2-1 con uno Zale in più
Ieri pomeriggio ha avuto modo di conoscere i suoi nuovi giocatori, da questa mattina si inizierà a fare sul serio nel preparare la gara con l’Udinese. Pellegrini si è allenato a parte, mentre Zalewski, come anticipato, ha fatto il suo rientro in gruppo.
Dal punto di vista del sistema di gioco, difficilmente Juric si discosterà dal suo marchio di fabbrica, quel 3-4-2-1 di stampo gasperiniano che lo ha sempre contraddistinto. Difesa a 3, un regista e un mediano di spinta, due esterni di gamba con due suggeritori alle spalle di una punta. Nelle prossime ore la sua “prima” Roma prenderà forma: la missione sarà quella di ridurre al massimo gli esperimenti e arrivare subito alla vittoria.
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