Trigoria

Verso Real Betis-Roma: Karsdorp recupera, davanti si cambia

Il terzino olandese tornato gradualmente in gruppo. L'infortunio di Paulo e la squalifica di Zaniolo obbligano Mourinho a variazioni in attacco

Karsdorp si allena con il gruppo a Trigoria

Karsdorp si allena con il gruppo a Trigoria (As Roma via Getty Images)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
11 Ottobre 2022 - 09:02

Quel sapore agrodolce che ha accompagnato la vittoria sul Lecce è già alle spalle. La trasferta di Siviglia è alle porte, con tutto il suo carico di primo crocevia stagionale. Con gli andalusi sarà necessario fare punti per proseguire il cammino in Europa League. Ma facendo i conti con gli strascichi dell’ultima settimana, ovvero l’espulsione di Zaniolo nella sfida d’andata al Betis e l’infortunio di Dybala. Due inconvenienti mica da ridere, che costringono Mourinho a ridisegnare l’intero reparto offensivo in vista del cruciale match in programma giovedì in Spagna. Il contraltare arriva però dal recupero di Karsdorp, ieri per la prima volta al lavoro con i compagni dall’infortunio che lo ha fermato ormai circa un mese fa. Come da prassi in casi simili, il suo sarà un rientro graduale in gruppo. Ma considerando che fra coloro che affollano l’infermeria di Trigoria figura anche Celik - alternativa designata dell’olandese - il rientro, sia pure non ancora a pieno regime, di Rick rappresenta una boccata d’ossigeno. Negli ultimi impegni Zalewski non ha avuto sostituti di ruolo, lui che a sua volta è un adattato a destra. E nel tour de force che attende la Roma (chiamata a disputare nove partite in un mese tondo, dal 13 ottobre al 13 novembre), con la rosa già ridotta all’osso dalle molteplici assenze, avere più di una scelta appare vitale. A maggior ragione sugli esterni, fisiologicamente chiamati a un maggiore dispendio di energie.

Chi avrà bisogno di dare fondo al proprio serbatoio è il reparto offensivo, già privato recentemente di Zaniolo, El Shaarawy e proprio contro il Betis all’Olimpico, anche di Pellegrini. Al rientro domenica sera, il Capitano è parso ispirato ma non certo al top della condizione, tanto da calare visibilmente in una ripresa che si era già complicata per lo stop della Joya. Imprevisto che lo ha costretto a stringere i denti per l’ennesima volta. Al “Benito Villamarin” toccherà a lui ispirare un reparto offensivo più o meno inedito, quantomeno nella stagione in corso. Pressoché certa la presenza di Abraham (che anche senza attraversare la sua miglior fase in giallorosso, resta comunque la prima scelta), resta da definire il partner d’attacco dell’inglese. Per quella maglia sono in corsa Belotti, Shomurodov e il Faraone. Al momento i primi due occupano la pole position con Stephan necessariamente alle spalle, dopo la lunga assenza e i soli 10’ disputati negli ultimi 40 giorni. Il Gallo finora ha giocato con Tammy soltanto nei finali di gara, mentre l’uzbeko sembra più portato a un lavoro di appoggio alla prima punta. A meno che Mou non decida di irrobustire la mediana con uno fra Camara e Bove accanto alla coppia Matic-Cristante e di avanzare Pellegrini, svincolandolo dal ruolo di raccordo fra centrocampo e attacco.

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