Stadio della Roma, la politica riscalda i motori
Il candidato sindaco Carlo Calenda ha ribadito: «Novità presto». Voci su Eur e Tiburtina. Il tema è ancora centrale per chi si sfiderà il prossimo ottobre
La campagna elettorale per Roma Capitale si sta lentamente scaldando ed i temi considerati chiave tornano al centro del dibattito politico. Ed uno dei temi caldi non può che essere quello dello stadio della Roma. Ed è così che ieri pomeriggio uno dei candidati sindaco della Capitale, Carlo Calenda, ha ribadito su Twitter come presto, anzi "a brevissimo" come espressamente scritto, vi saranno novità. Non che si possa attendere chi sa quale annuncio roboante da un candidato, ma testimonia comunque come il tema stadio sia ancora centrale per la classe politica che si sfiderà il prossimo ottobre. Questo la Roma lo sa e cercherà (anzi lo sta già facendo) di farlo valere. Motivo per cui i dirigenti del club si aspettano che la procedura di revoca del pubblico interesse su Tor di Valle venga completata quanto prima, magari già entro il prossimo mese. E che questo poi preluda all'avvio di una fase di discussione relativa alle aree da far partire prima del voto, e quindi già con questa giunta. Identificare l'area infatti costringerebbe ogni candidato ad esprimersi sulla scelta pubblicamente, ed a legare anche le proprie sorti elettorali a questa decisione. Su questo fronte non si registrano grandi novità. I quadranti della città che si prestano ad ospitare l'impianto giallorosso restano più o meno sempre gli stessi. Ormai escluse le aree centrali o semi centrali, come Gazometro o Ex Mercati Generali, restano le solite note Tor Vergata, Torre Spaccata, Tor di Valle (non esclusa ancora del tutto). A queste nelle ultime ore si aggiungono Tiburtina e Eur. Solo voci comunque. In attesa che si faccia qualche passo concreto.
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