Stadio della Roma: pignoramento dei terreni di 1,6 milioni, udienza il 18 dicembre
I Parnasi contano entro quella data di aver completato la cessione di Eurnova a Vitek e, una volta incassato quanto dovuto, provvedere al pagamento del debito
Un brutto pasticcio. Non si potrebbe definire altrimenti quello che sta investendo in queste ore la Roma, la sua proprietà, Radovan Vitek, Eurnova e soprattutto la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Perché sullo stadio e sul progetto per realizzarlo a Tor di Valle anche oggi dobbiamo registrare l'ennesimo intoppo. Datato 13 ottobre, quando il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma ha scritto al club giallorosso e ad Eurnova per chiedere chiarimenti circa la situazione dei terreni dell'ex ippodromo, che parrebbero non più nella disponibilità dei proponenti. "Il complesso immobiliare - scrive l'ufficio del Comune - non è nella libera disponibilità dell'attuale proprietaria di Eurnova". E stando alla legge sugli stadi questo è un requisito indispensabile. Alla richiesta di chiarimenti del Comune né la Roma né Eurnova hanno risposto, rendendo quindi impraticabile la prosecuzione dell'iter. Ma l'arcano è presto svelato. Il pignoramento dei terreni sarebbe a fronte di un debito pari a 1,6 milioni di euro, e l'udienza per decidere le sorti dei terreni è stata fissata per il prossimo 18 dicembre. La famiglia Parnasi conta di aver completato la cessione di Eurnova a Vitek entro quella data e, una volta incassato quanto dovuto, provvedere al pagamento del debito. Una cifra minima se messa a confronto con i 100 milioni finora spesi, o con gli oltre 200 che Vitek pagherà ai Parnasi, o pessio ancora al miliardo che costerà lo stadio.
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