Stadio della Roma, l'iter cammina spedito: la Giunta predispone il via libera
Approvate le due delibere propedeutiche per l'approvazione finale: quelle che regolano gli accordi tra Comune, Città Metropolitana e Regione. Voto in aula entro i primi di ottobre
La Giunta capitolina «ha approvato le due delibere necessarie e propedeutiche per l'approvazione del provvedimento finale relativo al progetto del nuovo stadio a Tor di Valle». Così ieri la squadra di Virginia Raggi ha ufficializzato quanto in realtà trapelato già da alcuni giorni, da quando lunedì scorso la prima cittadina aveva incontrato emissari del club giallorosso ed aveva garantito proprio circa questo primo passaggio importante. Che sia chiaro, però, non è l'approvazione semplice e definitiva di Variante e Convenzione, ma appunto di due documenti propedeutici. «La Giunta capitolina ha dato via libera - si legge infatti ancora nella nota diffusa ieri dall'organo a guida della città - alla delibera con lo schema di Accordo di collaborazione tra Roma Capitale e Città Metropolitana di Roma relativo all'adeguamento del progetto definitivo dell'unificazione della via del Mare e della via Ostiense, nel tratto tra il GRA e il cosiddetto Nodo Marconi». Tanto per essere chiari, più volte abbiamo scritto di come la Convenzione verrà articolata su quattro testi distinti che poi la comporranno come un unico progetto. Il primo di questi testi riguarda il rapporto tra Comune e Città Metropolitana, Enti questi entrambi guidati da Virginia Raggi e su cui quindi non erano (ed infatti così sarà) previsti problemi. Un secondo testo riguarda i rapporti tra Comune e Regione Lazio. Ed ecco ancora il comunicato della Giunta: «È stata anche approvata la delibera con lo schema di Accordo di collaborazione tra Roma Capitale e Regione Lazio finalizzato al potenziamento delle infrastrutture di trasporto pubblico locale, in particolare della linea ferroviaria Roma-Lido».
Questo è stato a lungo il passaggio più delicato su cui si è lavorato per mesi, con i tecnici del Comune che pretendevano un impegno maggiore da parte dei privati, o in alternativa un coinvolgimento di altro spessore della Regione guidata da Nicola Zingaretti. La soluzione, anche qui anticipata da mesi, è stata spiegata nuovamente nel testo pubblicato ieri. «Per quanto riguarda il potenziamento/rinnovo della linea ferroviaria Roma-Lido - ha scritto la Giunta - sono previsti interventi da parte della Regione Lazio come la fornitura di nuovo materiale rotabile, per un costo stimato pari ad un totale di 180 milioni di euro (soldi frutto di uno stanziamento del Governo guidato allora da Matteo Renzi, e di un accantonamento della Regione stessa, ndr); Roma Capitale provvederà al completamento della nuova fermata di Acilia Sud (intervento interamente a carico del Comune, ndr), ad un intervento di ristrutturazione e potenziamento dell'attuale fermata di Tor di Valle (questo invece finanziato dai privati, ndr), alla realizzazione di due tronchini per l'inversione di marcia dei treni a valle della stazione di Acilia e a fornire materiale rotabile in modalità di comodato d'uso (anche quest'ultimo a carico dei privati, per un totale di poco superiore ai 40 milioni di euro, ndr)».
Ora la Giunta dovrà completare il lavoro di analisi dei testi, approvarli nella sua interezza e predisporne l'invio alle Commissioni consiliari e al IX Municipio di Roma Capitale. Questi passaggi è utile chiarire che seppur dovuti non sono vincolanti circa il prosieguo dell'iter. Quello che sarà determinante invece è il voto dell'Assemblea, attualmente ancora non calendarizzato ma che nelle intenzioni della sindaca dovrebbe tenersi tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. Dal Campidoglio ci si affretta in queste ore a specificare (informalmente ovviamente) che l'attuale accelerata non dipenda minimamente dal cambio di proprietà del club giallorosso e che anzi i rapporti con la proprietà uscente e l'attuale management del club siano ottimi. In parte vero, soprattutto la parte relativa alla dirigenza del club, ed in particolare a Mauro Baldissoni, che sul progetto stadio ha investito molto, anche in termini di credibilità personale, raccogliendo finora risultati insperati e fino a pochi anni fa impensabili. Certo però è innegabile che il cambio di proprietà determini un clima particolarmente favorevole tra i tifosi, ed in tempi di vigilia elettorale (il prossimo anno si voterà nuovamente per eleggere il sindaco della Capitale) questo aspetto assuma un'importanza non di secondo piano. Tra l'altro bisogna ricordare come esista sempre un pre accordo tra la Tdv Real Estate (società che dovrebbe rientrare nel passaggio di proprietà) ed il gruppo Parnasi, che permetterebbe alla prima di acquisire i terreni di Tor di Valle ad una cifra prestabilita, senza bisogno di trovare chissà quale accordo. E qualcuno giura che Dan Friedkin in queste ore stia valutando questa possibilità.
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