Pietralata, dal Tribunale di Roma stop ai tecnici
Lo stadio, una «turbativa» dopo l’altra
Il Tribunale Civile di Roma, Settima Sezione, ha ieri riconosciuto il possesso di un immobile di via degli Aromi, a Pietralata, al cittadino che ad oggi vi risiede, disponendo di conseguenza il divieto delle attività di indagine previste per l’area. All’origine dell’ordinanza del Tribunale c’è il riconoscimento della detenzione (seppur precaria) dell’immobile e il fatto che le indagini geognostiche ed archeologiche previste sono da considerarsi «certamente idonee ad integrare una turbativa nella relazione di fatto con il bene». Apparentemente quindi un nuovo stop alle ambizioni della Roma, che come noto a Pietralata vorrebbe costruire il suo stadio. Solo apparentemente, però. Perché in realtà si tratta di un provvedimento “gemello” di quello già disposto dallo stesso Tribunale Civile alcune settimane fa, in risposta al ricorso di un altro residente, e su cui il Comune era già intervenuto. L’ordinanza era quindi, come abbiamo anche scritto in passato, abbondantemente attesa. Al punto che la Pubblica Amministrazione ha deciso di muoversi ben prima di ieri, anticipandone le conseguenze. Come abbiamo avuto modo di scrivere in passato, il Campidoglio aveva risposto all’ordinanza del Tribunale precedente, avviando le procedure di recupero forzoso degli immobili. In altre parole con lo sgombero. Con una Determinazione Dirigenziale dello scorso 20 giugno si era infatti predisposta la «riacquisizione degli immobili», non solo di quanto contestato dalla prima ordinanza, ma anche dell’immobile oggetto dell’ordinanza di ieri. In buona sostanza, quindi, si è proceduto con l’avvio delle procedure di sgombero per tutti gli immobili dell’area, senza aspettare la decisione sull’ultimo ricorso.
Proprio su questi due provvedimenti si dovrà pronunciare il Tar nei prossimi mesi, fatto anche questo di cui abbiamo già scritto. In prima battuta il prossimo 1 agosto. Data in cui verrà discussa e decisa la misura cautelare richiesta dai residenti, per rendere inefficace lo sgombero sino al pronunciamento definitivo del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, da aspettarsi orientativamente per la seconda metà di novembre. Intoppi che non devono però ingannare. Fanno parte di qualsiasi procedura amministrativa nel nostro paese, e finora sia il Comune che la Roma hanno ampiamente rassicurato circa la prosecuzione dell’iter. In assenza quindi di elementi che possano realmente pregiudicare la costruzione dello stadio, vanno presi solo per fisiologici ritardi. Nulla di più.
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