Nuovo Stadio, nessun ripensamento
Il Comune chiama e la Roma risponde: lunga telefonata tra Gualtieri e Souloukou. Ribadite le reciproche volontà: anche se manca ancora il progetto «l’iter prosegue nei tempi»
Il Comune chiama e la Roma risponde. Un modo brusco per sintetizzare una giornata all’insegna di mille voci e soprattutto brusii che inevitabilmente hanno sempre la loro ricaduta sul futuro stadio della Roma. Tutto è nato a seguito di un articolo pubblicato su Il Messaggero, che nulla ha fatto se non riepilogare quanto accaduto nelle scorse settimane sul fronte dei ricorsi in tribunale dei cittadini residenti a Pietralata contro lo stadio, aggiungendo la notizia di due incontri saltati tra i vertici del Comune e quelli della Roma, e porre delle legittime domande circa i tempi di realizzazione del progetto. Tutto nella norma apparentemente, se non fosse che in questa città quando a scrivere di stadio è il quotidiano di via del Tritone il retropensiero diventa fin troppo facile. Inutile in questa fase lasciarsi andare a queste speculazioni e volare di fantasia, ma certo l’occasione è stata colta da chi questo stadio non lo vuole per alimentare un clima sfavorevole.
Non è un mistero come il progetto definitivo tardi ad arrivare, a dispetto di previsioni ufficiali o ufficiose fatte negli scorsi mesi. Come appare pacifico che le sentenze dei vari tribunali stanno producendo dei rallentamenti nelle operazioni di rilevamento geognostico e archeologico nell’area. E qui sono nate le speculazioni che hanno tormentato la città per un’intera giornata. Al punto che è stata necessaria una telefonata del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri alla CEO della Roma Lina Souloukou. Una “lunga e cordiale telefonata”, come recita una nota del Campidoglio. «Nel corso del colloquio – è scritto ancora nella nota - l’amministratore delegato della Roma ha ribadito la volontà di arrivare quanto prima alla realizzazione del progetto dello stadio di Pietralata, confermando la piena intenzione della società di raggiungere questo storico risultato». «Il Sindaco da parte sua – prosegue la nota - ha ribadito alla Ceo la totale e piena collaborazione dell’amministrazione comunale nei confronti del progetto che prosegue il suo iter nei tempi previsti, e quindi senza ritardi, compatibilmente con i passaggi tecnici che una sfida del genere comporta».
Niente ritardi quindi, almeno così viene detto ufficialmente, anche se l’orizzonte del 2027 come data di inaugurazione dell’impianto appare quantomeno difficile da realizzare. In questo senso vanno lette le dichiarazioni di due esponenti della Giunta Capitolina. Il primo a parlare ieri è stato l’Assessore allo Sport e Grandi Eventi Alessandro Onorato, intercettato a margine dell’evento Oktagon Tsunami. «Il Comune di Roma ha fatto tutto quello che doveva fare in tempi record per permettere alla Roma di fare lo stadio a Pietralata – ha detto Onorato - Aspettiamo il progetto esecutivo, più di fare quello che abbiamo fatto, non possiamo costruirlo noi». «Abbiamo dato l’interesse pubblico – ha quindi aggiunto l’Assessore allo Sport - e per andare avanti serve il progetto esecutivo. Mi auguro che arrivi entro il 2024». Se fosse realmente la fine dell’anno l’obiettivo del centenario potrebbe divenire irraggiungibile.
Dopo Onorato è intervenuto anche l’Assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, intervistato da Tele Radio Stereo. «I contatti sono frequenti - ha ammesso Veloccia, tranquillizzando i propri interlocutori - È evidente però che è necessario capire come proseguire il lavoro. Noi abbiamo richiesto un incontro alla Roma. Questo incontro è stato rimandato, ma non perché ci sia un’indisponibilità ovviamente a parlare con Roma Capitale». Ancora più chiaro in un secondo passaggio. «Noi stiamo ovviamente a quello che ci dicono i rappresentanti della Roma – ha detto infatti Veloccia rispondendo circa un possibile dietrofront del Club sullo stadio - non ci hanno mai parlato di un ripensamento o di un cambio di idee sulla realizzazione del nuovo stadio. Ogni volta che anche a noi arrivavano sollecitazioni di questo tipo, da giornalisti o da ambienti, abbiamo chiesto conferme e ci sono sempre state date. A oggi escludo che ci possano essere stati dei ripensamenti, perché sarebbe stato assurdo non parlarne con noi». Non preoccupa quindi la volontà della Roma. Ma il progetto tarda ad arrivare. «Abbiamo convocato la Roma proprio per capire nei prossimi mesi come si andrà avanti a livello di progetto – ha ancora detto Veloccia - Ci hanno chiesto di rimandarlo, ora vediamo quando questo incontro si terrà. Poi l’importante sarà capire gli esiti dell’incontro». Manca la data, ma l’incontro ci sarà. Nel mentre è possibile che nei prossimi giorni dal Tribunale Civile di Roma arrivino altre brutte notizie. Incombe infatti un ricorso analogo (per tema e per implicazioni) a quello accolto due settimane fa sul “possesso” di un immobile residenziale su cui è stato chiesto l’usucapione da parte degli occupanti. Quindi è altamente probabile un esito favorevole ai ricorrenti, che costringerebbe il Comune anche in questo caso ad avviare le procedure di sgombero forzoso.
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