Veloccia: "Lo stadio della Roma avrà una vocazione sportiva, culturale e scientifica"

L'Assessore all'Urbanistica: "Daremo una connotazione precisa a un pezzo della città, la zona di Pietralata, che da 20 anni aspetta di conoscere il suo destino"

Una bozza dello stadio della Roma che dovrebbe sorgere a Pietralata

Una bozza dello stadio della Roma che dovrebbe sorgere a Pietralata

PUBBLICATO DA La Redazione
04 Ottobre 2022 - 09:48

Maurizio Veloccia, ex Presidente del IX Municipio e attualmente Assessore all'Urbanistica, ha rilasciato una intervista al Corriere dello Sport a proposito dello Stadio della Roma e della scelta della zona di Pietralata. Di seguito le sue parole

Assessore, ci racconta come si è arrivati a Pietralata?
"La Roma ha presentato lo studio di fattibilità dopo aver preso atto che nelle altre aree prese in considerazione era difficile realizzare lo stadio. L’area di Pietralata è risultata subito come ipotesi da esplorare. Ostiense, che era l’area preferita in partenza, avrebbe comportato bonifiche profonde sul terreno, con costi superiori ai cento milioni di euro. Fu quindi subito scartata da loro, che ci hanno fatto un’altra proposta".

Pietralata è un’area che va riqualificata, dopo l’abbandono del progetto dello Sdo.
"Purtroppo , da oltre 20 anni ha perso la sua vocazione originaria, il ruolo di direzionalità. Invece noi pensiamo che lo stadio permetterà di costituire una cerniera tra la stazione Tiburtina con l’alta velocità e il quadrante di Pietralata. C’è un progetto di rigenerazione di quell’area. E’ già arrivata una banca, c’è un piano di assetto con Ferrovie, lo stadio sarà una cerniera che unisce un grande polo recettivo e turistico, con un hotel che verrà costruito in quei lotti e l’altro quadrante dove sorgerà un grande campus medico. La Sapienza trasferirà varie facoltà con i soldi del Pnrr. Avremo un tecnopolo che metterà insieme più facoltà, soprattutto scientifiche, con studenti provenienti da tutto il mondo che poi potranno essere introdotti nel mondo del lavoro. Lo stadio sarà la cerniera tra un centro direzionale e un grande campus bio medico".

Avete dovuto superare diversi ostacoli.
"Legati alla complessità di un progetto imponente, un progetto che era rimasto irrisolto. Con un grande ospedale vicino, il Pertini. Abbiamo il tema della mobilità che va affrontato, abbiamo la fortuna di avere la Metro e l’alta velocità, ma dobbiamo garantire una accessibilità allo stadio che non può essere solo su ferro, anche se l’obiettivo è portare il 50 per cento degli spettatori con i mezzi pubblici".

La metropolitana a due passi è una grande opportunità.
"Ci sono quattro fermate della Metro B interessate: Bologna, Tiburtina, Quintiliani e Monti Tiburtini. I mezzi pubblici prevedono anche gli autobus, ma una grande attenzione deve essere garantita per l’accesso e il deflusso dall’ospedale Pertini. Questo è un altro punto sottolineato nelle interlocuzioni con la società".

Poi, c’è il problema degli espropri dei terreni.
"È stato avviato un lavoro congiunto tra la Roma e i nostri uffici, per approfondire questi aspetti. I pareri raccolti ci hanno fatto essere consapevoli della possibilità di superare gli ostacoli".

Alcuni vecchi proprietari minacciano ricorsi.
"Non ci sono problematiche di retrocessione delle aree. Qualcuno in futuro potrebbe avanzare richieste di risarcimento, ma i pareri raccolti dalla Roma e dall’amministrazione ci fanno ben sperare che questo problema possa essere superato".

Proviamo a ipotizzare una road map per lo stadio di Pietralata.
"La conferenza dei servizi parte a ottobre e dovrebbe chiudersi in 90 giorni, poi la delibera dell’aula che dovrebbe dichiarare la pubblica utilità, quindi una verifica da parte di vari soggetti concorrenti e successivamente il progetto definitivo che porterà alla conferenza dei servizi decisoria".

I tempi? La Roma spera di poter giocare a Pietralata nel 2027.
"Dobbiamo affrontare una maratona, speriamo che la conferenza dei servizi si concluda il prima possibile.È giusto avere un obiettivo credibile. Ma meglio affrontare una questione alla volta prima di impegnarsi".

L’impegno del Comune è per uno stadio che sia fruibile da tutti i cittadini. Ci sarà un play ground per le attività sportive.
"Lo stadio si inserirà all’interno di un quadrante che avrà un enorme trasformazione, che avrà una vocazione sportiva, culturale, scientifica. Daremo una connotazione precisa a un pezzo della città che da 20 anni aspetta di conoscere quale sarà il suo destino".

Lo stadio dei Friedkin non prevede costruzioni edilizie, business park, uffici.
"No. È previsto solo un grande parco urbano a disposizione dei cittadini. Lo stadio è al servizio della città, non solo della Roma".

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