Il giorno dopo, Pietralata risveglia le speranze di Roma

L’annuncio congiunto sull'impianto dello scorso sette luglio da parte di Club e Campidoglio apre una nuova fase. Gualtieri, filo diretto con Draghi

Una bozza del progetto dello stadio di Pietralata

Una bozza del progetto dello stadio di Pietralata

PUBBLICATO DA Andrea De Angelis
09 Luglio 2022 - 09:50

Il giorno dopo l’annuncio è stato carico dell’eco positiva di una notizia che forse la piazza romana attendeva da troppo. La delusione per la rinuncia a Tor di Valle, proprio quando sembrava finalmente possibile la realizzazione dello stadio, aveva lasciato spazio ad un’attesa paziente, ma forse anche ad una sorta di scetticismo collettivo. Il comunicato congiunto della Roma e del Campidoglio sembra aver invece risvegliato l’appetito dei tifosi che ora riprendono in mano il sogno della propria casa. E magari davvero nel 2026 come auspicato dal CEO Berardi. I segnali per una possibile fumata bianca ci sono, ed i passi finora fatti sembrano quelli giusti. Compreso l’ultimo, svelato nella giornata di ieri, compiuto dal sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri.

Il primo cittadino avrebbe deciso di coinvolgere già in questa prima fase preliminare ogni possibile Ente coinvolto. Per questo prima dare il via libera al comunicato Gualtieri ha voluto inviare una lettera a Palazzo Chigi, avvisando il Presidente del Consiglio Mario Draghi della scelta di Pietralata. Gentilezza istituzionale che però è anche tesa ad evitare malumori per chi poi con questa scelta dovrà fare i conti. Gentilezza che Gualtieri ha riservato anche ai vertici di Regione, Ferrovie dello Stato, Sapienza (che avrebbe dovuto veder sorgere una residenza per studenti proprio nell’area in cui invece ora si vuole edificare lo stadio) e Coni. Insomma non ci si è dimenticati di nessuno. Che poi si tratta in buona sostanza degli stessi Enti (fatta qualche eccezione) che comporranno la Conferenza dei Servizi Decisoria che dovrà dare il via libera finale al progetto. Una gentilezza quindi ma anche una cautela che il sindaco ha voluto mettere in atto proprio per evitare brutte sorprese in futuro. Del resto che il sindaco tenga al progetto non è un mistero.

Un nuovo stadio rappresenterebbe un importante volano per la città, e per Gualtieri un importante cambio di passo rispetto all’amministrazione precedente. Riuscire in 5 anni a fare quello che Virginia Raggi ha disfatto non sarebbe male per progettare un secondo mandato. E comunque, indipendentemente dalle questioni di immagine per il sindaco, un nuovo stadio rappresenta un investimento raro in una città che manca proprio di contributi significativi da parte dei privati (eccezion fatta per l’edilizia residenziale). Restano alcuni importanti nodi da sciogliere, ed è inutile in questo momento avventurarsi sui tempi. Ma certo un primo passo sarà quello di capire quale partner sceglierà il club per la realizzazione dello stadio. Una scelta che dovrà necessariamente essere di un taglio diverso da quella fatta da Pallotta. La Roma non può permettersi un nuovo caso Parnasi, e per questo l’orientamento va verso un gruppo di spessore internazionale su cui però vige ancora il massimo riserbo.

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