Lo Stadio della Roma è fuori dall'inchiesta "Rinascimento"
Richiesto il giudizio immediato per Lanzalone per traffico di influenze illecite, ma nulla che riguardi il progetto per il nuovo impianto giallorosso
Ieri la procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per l'ex presidente di Acea Luca Alfredo Lanzalone, per Luciano Costantini (dello studio legale di Lanzalone) e per il commissario straordinario dell'Ipa, Fabio Serini. Le accuse formulate dai pm a carico degli indagati vanno, a seconda delle posizioni, dalla corruzione al traffico di influenze illecite. Ora a decidere sarà il gip. Per gli altri 19 indagati la procura invece chiederà il rinvio a giudizio con rito ordinario. Trova così il suo naturale epilogo l'indagine Rinascimento, quella che per molti è stata l'indagine sullo Stadio della Roma, ma che in realtà, e le notizie di ieri lo confermano ulteriormente, è sempre stata un'indagine sulle attività illecite di un imprenditore, Luca Parnasi, e sul suo giro di influenze. E l'uomo forte su cui si è concentrata la procura, quel Lanzalone da tutti considerato la longa mano dello stadio giallorosso sull'amministrazione capitolina, è stato rinviato soprattutto per il fascicolo sull'Ipa.
Insomma niente a che vedere con l'impianto della Roma. Una notizia che conferma quanto questo giornale scrive dallo scorso giugno, fin dal primo giorno in cui venne arrestato Parnasi. La Roma e il suo stadio sono estranei alle vicende. Del resto l'intendimento della procura era noto ormai da tempo, al punto che la sindaca Virginia Raggi aveva rimesso in moto la macchina amministrativa che porterà (non porterebbe, nessun condizionale) all'approvazione del progetto per lo stadio. Indipendentemente da qualche mal di pancia che si registra pure nella maggioranza pentastellata in Campidoglio.
In effetti sei o sette consiglieri non sarebbero troppo convinti di votare la Variante Urbanistica al Piano Regolatore Generale. Ma la sindaca sarebbe pronta a sfidare i pochi dissidenti, convinta di avere nettamente la meglio. Riportare i consiglieri del Movimento 5 Stelle nei propri ranghi non sarà un problema, a quanto filtra. Pressioni arriverebbero perché si giunga presto ad una positiva conclusione anche dal Governo nazionale. Lo stadio della Roma è carta elettorale importante, da giocare nella campagna per le prossime europee, soprattutto contro l'alleato leghista, che continua ad aumentare il proprio consenso, anche nella Capitale. Anche per questo, forse, da Trigoria continua a trasparire un nemmeno troppo celato ottimismo. Si è consci di aver ottenuto l'approvazione più importante con il passaggio in Conferenza dei Servizi, e da questo presupposto si parte per ogni valutazione. Restano da capire i tempi ovviamente. Che sono importanti. Il Presidente Pallotta vorrebbe posare la prima pietra entro la prossima estate, ma è ragionevole pensare che possa volerci qualche mese in più. Visto però quanto accaduto negli ultimi mesi, anche arrivare al fatidico momento entro la fine del 2019, sarebbe un risultato assolutamente da non sottovalutare. Un risultato che ribadirebbe un diritto, legalmente acquisito dal club da ormai un anno, e moralmente da tutti noi da più di trenta anni. Il nostro stadio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA