Stadio della Roma: Pallotta ha fretta, ma non troppa. Dicembre decisivo

Il presidente giallorosso punta al nuovo impianto. Entro il 9 del prossimo mese arriverà in Campidoglio il parere preliminare del Politecnico di Torino sulla mobilità

PUBBLICATO DA Andrea De Angelis
29 Novembre 2018 - 09:48

Alla fine il Presidente della Roma James Pallotta ha rinviato il suo viaggio nella capitale di qualche giorno o settimana. Nessuna fretta per il numero uno giallorosso che punta dritto verso il nuovo stadio e sembra sempre più pronto ad una sorta di "All in" (o "piatto" come si direbbe dalle nostre parti). Tutto porta a pensare che il prossimo mese ed i giorni immediatamente prima del Natale possano essere quelli decisivi per le strategie degli uomini di Boston.

L'occasione potrebbe essere quella della consueta cena prima delle feste organizzata ogni anno dal club per tesserati e sponsor. Un modo per non attirare troppo l'attenzione sugli affari e spostarla sull'evento mondano. Ma ogni visita a Roma di Pallotta ha ragioni più che concrete. Entro il prossimo 9 dicembre arriverà in Campidoglio il parere preliminare del Politecnico di Torino sullo studio sui flussi di traffico da e per lo stadio fatto lo scorso anno da Systematica srl per conto di Eurnova e poi presentato in Conferenza dei Servizi. Un parere che si preannuncia positivo e senza particolari criticità, ma che poi dovrà essere redatto in forma completa nei 30 giorni successivi. é in questo lasso di tempo che si dovrebbe chiudere la trattativa per l'acquisto da parte del tycoon americano della quota di Eurnova nel progetto stadio, e con essa i terreni di Tor di Valle.

Il parere preliminare del Politecnico infatti dovrebbe permettere alla società amministrata da Giovanni Naccarato di valorizzare sufficientemente i propri asset, senza però arrivare ad una quotazione eccessiva (cosa che avverrebbe a parere definitivo). Una sorta di compromesso che accontenterebbe tutti. Del resto i rapporti tra la Roma ed i nuovi vertici della società di Luca Parnasi restano buoni, ed insieme si continua a dialogare (proficuamente a quanto pare) con le istituzioni

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