Lo stadio incagliato nella politica
Raggi: «Pressioni di Eurnova alla giunta per non revocare il pubblico interesse. I tempi? Risponda De Vito». Costanzo: «C'è chi fa il triplo gioco»
Sarebbe dovuta essere l'ennesima giornata conclusa con un nulla di fatto sul fronte stadio per la Roma e per Roma. Ed in effetti ieri sul piano formale e concreto così è stato. Perché a dispetto di convocazioni e ordini del giorno nemmeno ieri l'Assemblea Capitolina ha discusso la delibera di revoca del pubblico interesse sul progetto di Tor di Valle. Ad animare però la giornata ci sono state le dichiarazioni di tanti protagonisti della vicenda, a cominciare dalla sindaca Virginia Raggi. La sindaca ha fatto sentire direttamente la propria voce, dai microfoni di Centro Suono Sport, per rassicurare molto probabilmente la proprietà del club. «Voglio che lo stadio della Roma si faccia – ha detto la Raggi - lo chiedono città, tifosi e società. È fondamentale chiudere il progetto Tor di Valle al quale siamo vincolati. La Roma non vuole questo progetto ed Eurnova non ha presentato alcuni documenti, bisogna girare pagina. Io con la giunta ho approvato la revoca, ma c'è un problema: Eurnova ha fatto una serie di pressioni, una serie di lettere, dicendo che in caso di revoca i consiglieri dovrebbero pagare di tasca loro i danni per la mancata realizzazione. I nostri avvocati hanno detto che non è così ed è pronta una contro querela. Per quanto riguarda i tempi bisogna chiedere al presidente dell'aula».
Parole che sembrerebbero non lasciare spazio a interpretazioni e che chiamano in causa direttamente Marcello De Vito, presidente d'Aula, e soprattutto esponente storico dei 5 Stelle, ora approdato a Forza Italia. Che prontamente ha replicato. «Ho letto con totale sconcerto quanto affermato dalla sindaca – ha detto De Vito -. Al riguardo preciso che la proposta è all'ordine dei lavori dalla seduta del 28 giugno, ma l'Assemblea nelle varie sedute tenutesi non riesce a provvedere per un semplice motivo: non ci sono i numeri e quindi la votazione di qualsiasi atto e spesso la stessa apertura dei lavori si traducono in un autentico stillicidio». Fatto purtroppo non contestabile a De Vito, che fotografa la situazione in Campidoglio, in cui da settimane non c'è più una maggioranza a sostegno della sindaca. Ma la revoca del pubblico interesse, almeno a parole, vedrebbe la convergenza anche di gran parte dell'opposizione. Ed allora tornano a suonare le parole della Raggi, quelle "pressioni" e "lettere" che starebbero spaventando alcuni consiglieri. E proprio su questo punto è voluto intervenire il nuovo responsabile della comunicazione della Roma, Maurizio Costanzo, dalle frequenze di Rete Sport: «C'è gente che fa il triplo gioco. Lo stadio deve esser fatto, Roma ha diritto ad averlo. Se la finiscono di fare i giochini i consiglieri sotto banco, forse si riuscirà a farlo. È il momento di agire». Messaggio chiaro.
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