Volpato: «Che emozione lavorare con Dzeko, Pedro e Mkhitaryan»
Il talento italo-australiano dell’Under 18, tra Totti e la prima squadra: «Il modo in cui muovono la palla, qui, è di un livello superiore. Gioco per mio nonno»
Domenica, in Parma-Roma U18, è tornato in campo Cristian Volpato, fantasista italo-australiano classe 2003, tesserato 13 mesi fa, e fermato dalla lunga sospensione causa Covid dei campionati giovanili (la Primavera è un discorso a parte). «È tutto perfetto - ha dichiarato in una lunga intervista a The World Game - anche se non abbiamo giocato molte partite, mi hanno detto che avrebbero aspettato fino a giugno per il contratto, in modo da vedermi giocare di più e per conoscere meglio le mie qualità. Ne ho giocate alcune di allenamento, anche contro la prima squadra, e poi la società ha pensato che fossi stato all'altezza, quindi hanno deciso di offrirmelo. Il momento clou è stato sicuramente giocare contro la prima squadra. Mi sono allenato con loro, abbiamo fatto una partitella e ho marcato Pedro. Quella è stata la migliore esperienza della mia vita. Vedere e allenarmi con giocatori del calibro di Dzeko e Mkhitaryan... Wow!». Contro il Parma, gara vinta 3-0, ha servito un assist. «Un paio di giorni prima ero in panchina con la Primavera nella partita contro il Cagliari. Sono sempre in panchina, ma aspetto solo che arrivi il mio momento di giocare. Qui in Italia amano il calcio. Quando ho fatto il mio debutto per la prima volta l'anno scorso, ho notato che c'era proprio una grande differenza. Il modo in cui muovono la palla, quanto sono veloci e forti: è proprio di un livello successivo. Mi sto ancora abituando. Ma so che più partite gioco, più mi abituerò e prenderò confidenza con lo stile di gioco. Tutto quello che voglio fare è rendere fiero mio nonno. Lui è stata la prima persona con cui ho preso a calci un pallone da piccolo, quando avevo quattro o cinque anni. Ho iniziato a giocare nell'Abbotsford - ha detto il 17enne nel ripercorrere gli inizi della sua carriera - e ho segnato 25 gol. Così un genitore mi ha chiesto se volessi andare al Milan. Da allora gioco a calcio».
Volpato è passato quindi all'Ac Milan Sydney Academy, poi si è trasferito agli Western Sydney Wanderers, che però lo hanno sorprendentemente scartato nel 2019. Successivamente è finito all'Australasian Football Academy, dove ha trovato mister Tony Basha, figura importante per la sua crescita, come lui stesso ricorda: «Tony ha avuto un grande impatto su di me, mi ha detto tutto: cosa aspettarmi e cose così». Su Volpato c'è l'interesse della Federazione italiana, che vorrebbe renderlo convocabile per le nazionali giovanili: «Dopo la mia prima partita la Federazione era interessata e poi quando sono tornato in campo la partita della Roma era su YouTube: apparentemente, hanno guardato i primi 25 minuti e mi volevano». La nazionale australiana, curiosamente, non lo ha mai chiamato. «Non ho preso alcuna decisione: sarebbe più facile giocare con l'Italia, perché i viaggi sarebbero più brevi. Ed è l'Europa, dove volevo giocare. Ma io sono nato in Australia, quindi non posso escluderla. Sono aperto a entrambe le soluzioni».
Parla il mister
Tony Basha, contattato sempre da The World Game, ha raccontato la storia dal suo punto di vista: «Cristian è venuto da me circa un anno fa, quando gli Western Sydney Wanderers gli hanno detto che non era abbastanza bravo. In pratica, l'ho preso sotto la mia ala protettrice all'accademia. Aveva bisogno di alcune correzioni riguardo il suo stile di gioco e la sua personalità. Ha lavorato su questo ogni giorno, con sessioni di allenamento alle 6 del mattino. Quando l'ho visto, però, ho capito subito che fosse una superstar, quindi ho chiamato la Roma e ho organizzato un provino con loro. Sapevo che Cristian avrebbe potuto farcela. Sono orgoglioso di lui, di come si è comportato e di come si è applicato per raggiungere il suo obiettivo».
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