Roma Primavera, Simonetti: "De Rossi, Florenzi e Pellegrini sono i miei idoli"
Il centrocampista è in giallorosso dall'età di dieci anni: "Mio padre e mio nonno mi hanno trasmesso la passione. Ruolo preferito? La mezzala"
Pierluigi Simonetti, centrocampista della Roma Primavera allenata da Alberto De Rossi, ha parlato ai microfoni di Roma Tv per il programma "Next Generation". Entrato nella società giallorossa all'età di dieci anni, Simonetti viene dalla filiera delle giovanili dove, con l'Under-17, ha vinto lo scudetto. Sua sorella è Flaminia Simonetti, che lo scorso anno giocava nella Roma Femminile di Betty Bavagnoli, mentre ora è stata mandata in prestito all'Empoli. Ecco le parole della mezzala:
Come è nata la tua passione?
"Mio padre e mo nonno giocavano a pallone ed è una passione che ci hanno trasmesso dai primi passi".
In che categorie giocavano?
"Mio padre è arrivato al massimo a fare gli Allievi con la Lazio, ma mai cose importanti. Poi ha dovuto cominciare a lavorare perché alla famiglia serviva una mano in più per arrivare a fine mese".
Le storie ci raccontano spesso dei nonni e dei papà che giocano a calcio e comincia anche il figlio, invece, nel tuo caso anche tua sorella Flaminia gioca a calcio. Come gli è nata la passione?
"Magari vedendo anche mio fratello maggiore giocare le è scattata la passione, poi ha continuato piano piano e l'ha fatto diventare un lavoro".
Parlate mai di calcio?
"Parliamo sempre di calcio, magari quando stiamo a casa o al telefono, quasi la maggior parte del tempo parliamo di pallone".
Ti ricordi quando hanno presa alla Roma anche lei, tu eri già qui da tanti anni, avete festeggiato?
"È stata una grande soddisfazione per tutta la famiglia. Anche per lei giocare alla Roma è sempre stato il suo sogno, ora fa questo anno fuori all'Empoli e spera di tornare l'anno prossimo".
Tu invece dalla Roma non sei mai andato via?
"No, è un amore duraturo negli anni. Non ho mai avuto l'idea di andare via, magari nel futuro non si può mai sapere, ma il mio obiettivo è rimanere qui il più possibile".
Sei entrato che avevi 10 anni, ti ricordi quando ti hanno chiamato?
"Sì me lo ricordo bene, è uno dei ricordi che ho più lucidi di quando ero piccolo. Stavo a casa al mare con mio nonno e mia nonna, è arrivata una chiamata a papà che ce lo ha detto e preso dalla gioia ho corso per tutta casa".
Quando eri più piccolo eri uno dei più bravi, ma anche dei più piccoli e poi hai sviluppato tutto insieme. Hai mai avuto paura che il tuo fisico ti penalizzasse?
"Paura no, non ho mai visto la mia statura come una cosa negativa, l'ho vissuta bene non ho mai avuto problemi di questo tipo. Più che altro i miei giocatori erano preoccupati che non crescessi, ma alla fine ho sviluppato tutto insieme".
Tu sei cresciuto di dieci centimetri in un anno, sono tantissimi, avevi 16 o 17 anni giusto?
"Sì lo corso anno, non mi sono mai posto il problema dell'altezza, anche se poteva esserlo".
Nonostante l'altezza e tutto quanto, tu sei giochi nel settore giovanile con molta continuità, ad esempio hai giocato con l'Under-15, l'Under-16, e hai vinto lo scudetto con l'Under-17. Quest'ultimo è il ricordo più bello?
"Il ricordo più bello forse è stato Benevento-Roma l'anno scorso con la prima squadra quando sono salito. Il mister mi ha visto e anche se sono entrato poco, mi ha dato tanto e mi ha fatto molto piacere".
Senti che questo può essere l'obiettivo?
"Io ci metto sempre l'impegno anche se magari, come lo scorso anno ho giocato poco. Mi metto sempre sotto d'impegno come nel primo anno. Non sto con la testa a pensare che devo dare tutto perché tanto lo faccio in allenamento ogni giorno, me lo pongo come obiettivo quotidianamente".
Tu negli anni hai cambiato il tuo ruolo: prima regista, adesso mezzala, ti è sempre piaciuto entrare dentro e hai fato molti gol con l'Under 17. Quali sono le tue caratteristiche principali, qual è il ruolo più adatto a te?
"Il mio ruolo preferito è quello che faccio adesso: la mezzala. Che mi permette di andare avanti e di tornare indietro quando serve, forse è anche il ruolo più adatto a me".
Qual è il tuo idolo?
"Persone come Daniele De Rossi, Florenzi e Pellegrini: romani e romanisti, gli idoli dei ragazzi di Roma.
Ti piace quel tipo di percorso?
"Sì, sarebbe il sogno più bello, però farlo da romano e romanista forse ha qualcosa in più che gli altri non sanno".
L'obiettivo è superare qualche problemino di inizio stagione che ti sta un po' limitando e poi andare dritto?
"Magari anche vincendo qualcosa quest'anno".
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