Roma Primavera, scatto finale in vetta: la semifinale Scudetto in 5 gare
A cinque sfide dal termine, la Roma è 1ª. Falsini sperimenta, la squadra risponde: lunedì c'è l'Udinese. Parla Romano: «Spero nell'esordio coi grandi»

(GETTY IMAGES)
Tanti infortuni, eppure ancor più voglia di rivalsa. Così, nel dettaglio, è riassumibile la stagione della Roma Primavera, almeno fino a oggi. Perché il primo posto in campionato a quota 70 punti è frutto di ostacoli e risposte rapide e centrate. Di perdite e scelte sorprendenti. Di sconfitte e carattere. Quello che dall’inizio dell’anno contraddistingue una squadra sempre più tenace, nonostante le avversità. Un gruppo che vuole tornare a giocarsi lo Scudetto dopo il brutto ko (0-3) nella finale 2023-24 col Sassuolo.
Da un tris all’altro
E proprio l’ultima sfida coi neroverdi potrebbe aver dato una consapevolezza in più ai ragazzi di Falsini. Un tris, stavolta al contrario, a ribadire il primato nel tabellone e il più quattro sull’Inter seconda. E a sancire la qualificazione aritmetica ai playoff, in attesa di scendere in campo nelle ultime 5 per continuare la volata verso l’accesso alle semifinali: nel lunedì di Pasquetta, al Tre Fontane arriverà l’Udinese ultima. La chance per confezionare il quarto successo consecutivo è davanti agli occhi e la Roma, condizionata dalle tante assenze, inizia a vedere (in merito agli infortuni) la luce in fondo al tunnel.
Tra infortuni e adattamento
Dall’infermeria si appresta a rientrare Mannini, mentre Seck ha accusato solo crampi al Ricci. Nulla di preoccupante. Perciò, il tecnico aspetta solo Mirra, dando per certa l’indisponibilità fino a fine anno dei tre lungodegenti Litti, Tumminelli e Misitano. Un’assenza importante, quest’ultima, alla quale Falsini ha risposto alla grande. Ovvero, con un adattamento rapido (col passaggio al 4-2-3-1) e la possibilità di valorizzare giovani seconde linee, tra cui Levak e Della Rocca (in due, due reti e due assist col Sassuolo). C’è poi Romano. L’altro protagonista dell’ultima sfida, in gol subito, dopo 35 secondi, con un fulmineo tentativo da fuori area.
«La scelta giusta per crescere»
Proprio il classe 2006 Romano è stato il protagonista dell’ultimo “Dreaming Roma”, podcast a puntate proposto dalla Roma e utile ai meno addentrati nel mondo della Primavera a conoscere i giovani giallorossi. «All’inizio adattarmi è stato difficile. Ora però sto bene nella Capitale», ha spiegato il centrocampista svizzero, molto a suo agio nel nuovo sistema di gioco. «Giocando in un centrocampo a due, posso avere più libertà, sganciarmi e calciare da fuori. Mi ispiro a Paredes e Xhaka». E poi le lodi alla Roma e al suo settore giovanile: «È la scelta giusta per crescere. La convocazione di gennaio è stata un’emozione unica. Ora spero nell’esordio, dipenderà tutto da me e prima o poi arriverà». Orgoglio e tenacia. Quelli della Roma. Quelli che serviranno lunedì. Ancora una volta, con la Lupa sopra il petto.
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