Settore Giovanile

Tra infortuni, cambi di modulo e valorizzazione: la certezza della Primavera è Falsini

La Roma batte il Sassuolo, resta in testa a 70 punti e si qualifica ai playoff: merito dei giocatori e, soprattutto, del suo allenatore, in mezzo a tante difficoltà

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Sergio Carloni
15 Aprile 2025 - 11:07

Tre campionati giovanili consecutivi non si vincono per caso. E per Gianluca Falsini la qualificazione aritmetica ai playoff Scudetto significa avere un’altra chance. Chance di fare la storia al primo anno di Primavera. Chance di mettere mano sul quarto titolo di fila, dopo quelli vinti in Under 16 nel 2021-22 e nel 2022-23 e il trionfo in Under 17 della passata stagione. Merito di un percorso fatto di costanza, tenacia. Anche di momenti di difficoltà che hanno rischiato di affossare la Roma. Ma il tecnico, insieme ai suoi giocatori, ha sempre cercato di rispondere alle avversità. Con successo.

La partenza sprint e quel cambio modulo inaspettato

Giovani nuovi, da scoprire. Altri in cerca di conferma. Così inizia il 2024-25 di Falsini: subito un successo per 4-1 col Cagliari nel segno di Coletta e Ienco, che apre la pista alle prime quattro vittorie consecutive. Alla conta, infatti, si aggiungono Cremonese, Bologna e il derby con la Lazio. Conseguenze di una scelta ben precisa: il 4-3-2-1 collaudato da un Misitano più in forma che mai, mezzali reattive (specie il già citato Coletta e, a turno, Di Nunzio e Tumminelli) e trequartisti incisivi. Più di tutti, Graziani.

Poi l’arrivo di Juric in prima squadra, il passaggio alla difesa a tre (per dare continuità al percorso giovanile, immaginando una prosperità del tecnico croato) e il via agli infortuni. In sei gare arrivano tre pari e tre sconfitte, tra cui quell’1-5 doloroso in casa del Monza che sembra abbattere definitivamente la Roma. In più, Tumminelli rimedia la rottura del legamento crociato. Un centrocampista in meno in lista.

Ritorno alla compattezza

Si cambia nuovamente il giorno in cui i più grandi sono impegnati col Bologna. Juric verrà esonerato subito dopo quello che sarà un ko per 2-3; la Primavera, intanto, “anticipa” tutto in mattinata tornando al vecchio schieramento a quattro e annienta l’Atalanta. Termina 3-1, a brillare sono Graziani e Misitano. Da lì in poi, compattezza e carattere tracciano la strada. Oltre all’uscita dalla Coppa Italia, i giallorossi cadono in altre quattro occasioni (con Verona, Fiorentina, Cagliari e Milan), ottenendo un pari e ben 17 vittorie (52 punti!). L’ultima ieri, in casa del Sassuolo. Pesantissima per modalità, campo e classifica.

Tra infortuni e adattamento

Non c’è solo l’assenza di Tumminelli a far ingolfare la macchina di Falsini. C’è da fare i conti con un Graziani spesso fermato da problemi muscolari (ma a più riprese decisivo), gli infortuni di Romano e Mannini (quest’ultimo rientrato, tornato ai box e ancora indisponibile), quelli dei quattro difensori centrali Nardin, Mirra, Seck e Golic. E poi le operazioni di Misitano e Litti, ormai fuori fino al termine della stagione. Tutte pedine fondamentali nello scacchiere del tecnico.

Ostacoli veri e propri. Eppure la sostanza non cambia. Anzi, Falsini coglie l’occasione per valorizzare chi, per un motivo o per l’altro, non è parecchio a contatto con l’Under 20. L’uscita di scena di Tumminelli dà spazio a Levak, fisico e spesso determinante nei duelli in mezzo al campo, oltre che davanti alla porta. Così come quella di Mannini: il ruolo del 16 viene ereditato a fasi alterne da Sangaré e Marchetti, due classe 2007. E proprio il secondo, in assenza dei centrali, ha modo di far apprezzare le sue doti difensive giocando al centro della retroguardia, in coppia con Reale. Un altro terzino, sinistro, per l’esattezza.

Poi lo spostamento di Marazzotti, passato ad agire da mezzala e fondamentale in fase di recupero e ribaltamento dell’azione. E la valorizzazione di Della Rocca, punto forte delle ultime uscite: da ala sinistra ha stupito col Bologna, al Ricci un’altra rete e l’assist del 3-1, confezionato da Levak. Il segreto è la fiducia, rappresentata nell'abbraccio tra il 24 e il tecnico dopo il 2-1. Una scelta mirata, dovuto al passaggio momentaneo al 4-2-3-1, vista la mancanza di punti di riferimento in avanti (senza Misitano) e la possibilità, inoltre, di far crescere Almaviva. Per non parlare di Graziani e Coletta, duttili, in due a quota 23 gol stagionali. C'è anche la crescita esponenziale di Di Nunzio (2007) e Romano (2006). Tutte decisioni cercate e volute per accrescere il livello di un settore giovanile che continua a sorprendere. E a esultare.

L'ultimo scatto

Cinque partite distano da qui alla fine. La qualificazione è aritmetica, c'è ancora la possibilità di partire dalle semifinali playoff. Che la Roma, indubbiamente, visto il percorso, non deve farsi scappare. Quella Roma di Capitan Graziani, di Misitano, Coletta, Reale, Romano e gli altri; dei più piccoli, come Della Rocca, Marchetti, Almaviva, Sugamele, che hanno tanto da imparare e un'abnegazione già degna dell'Under 20. Ma quella Roma guidata da un leader tecnico esperto, pragmatico, funzionale. Cambi di modulo (obbligati e necessari), adattamento, valorizzazione. Falsini è questo. Comunque andrà, sarà un successo. Sperando, magari, in un esordio in prima squadra. O in quel trofeo che la Primavera ha voglia di conquistare a quasi 10 anni di distanza dall'ultima volta.

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