Quando la Primavera crea polemiche: quel successo del Lecce senza italiani in campo
Tante critiche nel 2023 nei confronti della squadra di Coppitelli. Una macchina perfetta fermata in Coppa Italia e in Supercoppa... dalla Roma

(US LECCE, GETTY IMAGES)
Sfornare talenti, più che vincere, è l'obiettivo primario dei settori giovanili. La Roma ne ha conosciuti tanti, di talenti. In passato e anche recentemente: giocatori sbocciati prematuramente, da formare o già pronti per essere schierati. Pisilli è l'ultimo della lista, con alle spalle una vita in giallorosso, lo Scudetto sfiorato in Primavera e, quest'anno, la promozione in prima squadra. Percorso simile per Pellegrini. L'elenco è lungo: tanti ragazzi, nelle ultime stagioni, sono stati portati alla luce e valorizzati. Basti pensare ai vari Volpato, Bove. Ma anche Pagano, Cherubini, Faticanti. Tanti italiani. Alcuni dei quali, al netto delle mancate convocazioni di marzo, continuano a dare manforte al progetto di Spalletti.
La "creazione" di giovani pronti all'utilizzo anche in Nazionale è fondamentale e tema degli ultimi mesi, in una squadra che spesso e volentieri lascia a desiderare sul piano della qualità individuale. Ma c'è anche chi in passato ha rinunciato a puntare sui calciatori del nostro Paese. E, nonostante ciò, ha vinto e convinto. Il Lecce, prossimo avversario della Roma, ne è l'esempio lampante: tutto riporta a quel 2023 (quasi) senza italiani in campo e con una coppa, uno Scudetto Primavera in più. E a quelle parole, quella polemica di Gravina, che tanto hanno fatto discutere.
Undici stranieri
"Non è stato uno spot positivo per la valorizzazione dei giovani italiani", diceva il presidente della Figc in data 12 giugno 2023. Ovvero due giorni dopo il successo del Lecce sulla Fiorentina, in finale Scudetto. Ma è necessario partire dal principio e dalla grande stagione 2022-23 dei salentini. In estate è Coppitelli, ex conoscenza romanista (e vittorioso in Under 17 nel 2014-15 nella Capitale), a prendere il timone e a condurre i suoi al successo con un ridotto numero di italiani. Parte bene, raccoglie risultati positivi e negativi; poi tre ko consecutivi in campionato, di cui uno con la Roma (un 1-0 nel segno di Cassano), che portano i pugliesi all'undicesimo posto.
Anche quella del Tre Fontane è una sfida all'insegna della scarsa presenza di italiani. Il difensore avversario Ciucci, unico tricolore schierato da Coppitelli, fa da contraltare ai nove undicesimi della Roma: Baldi, Missori, Chesti, Pisilli, Faticanti, Pagano, Cassano, Satriano e Cherubini. Poi la svolta. Dal Milan al Torino, dal 13 novembre 2022 al 22 aprile 2023, arrivano ben 17 risultati utili consecutivi in campionato. Con l'undici leccese che vede sempre meno italiani in campo. Il ritorno con la Roma, datato 15 aprile, è un netto 5-0. Cinque come i gol di Burnete (4) e Corfitzen (1); zero come i calciatori azzurri schierati. Dal primo e a gara in corso.
La coppa e le polemiche
La regular season mette in mostra tutta la qualità del Lecce, nonostante un lieve calo nel finale. E i playoff confermano la supremazia. La Roma, arrivata sesta, cade con la Fiorentina (termina 3-3, ma prevale il posizionamento in classifica) e i viola, in finale, vengono battuti proprio dai leccesi, vittoriosi anche col Sassuolo in semifinale. Al Mapei Stadium la gara è tiratissima, sembra destinata ai rigori. La decide però lo svedese Hasic al 122'. È festa per il terzo titolo conquistato, dopo quelli del 2002-03 e 2003-04. Ancora una volta, la vittoria arriva nel segno di calciatori stranieri: Borbei (portiere romeno), Muñoz (spagnolo), Pascalau (romeno), Hasic (difensore, appunto, svedese), Dorgu (danese), Berisha, (albanese), Vulturar (romeno), McJannet (irlandese), Corfitzen (danese), Burnete (romeno), Salomaa (finlandese).
Da qui partiranno polemiche. Perché per molti, così come per Gravina, dare priorità ai talenti del Bel Paese dovrebbe essere sacrosanto. Per il Lecce non è così e, certamente, la scelta (che poi tanto scelta non è), arrivata soprattutto per motivi economici, non può trasformarsi in colpa. Fa però riflettere il numero di calciatori poi sfruttati in prima squadra: Dorgu incarna il piccolo successo a posteriori della Primavera 2022-23, visto l'esordio, l'assiduo utilizzo da parte del Lecce per un anno e mezzo e poi il trasferimento allo United per 30 milioni più bonus. Poi poco altro e pochi esordi. Berisha è rimasto in Salento e ha esordito in prima squadra diventando una pedina di secondo livello per Giampaolo, così come Corfitzen e Burnete (quest'ultimo con 45' in campo nel 2024-25). Poca leva sui giovani. Ma da un gruppo in lotta per non retrocedere, che magari preferisce affidarsi all'esperienza, è più che comprensibile.
Unici ma non imbattibili
La stagione da protagonisti in campionato non si riflette nei tornei secondari. A partire dalla Coppa Italia Primavera, dove i leccesi escono... per mano della Roma. Agli ottavi, 120' intensi e chiusi sullo 0-0 portano ai rigori; sono qui decisive le reti di Pisilli, Faticanti e Falasca. Termina 3-2. Il gruppo di Coppitelli è fuori; Guidi e i suoi proseguiranno il proprio percorso, si sbarazzeranno di Napoli e Inter e conquisteranno il trofeo, per la sesta volta nella storia del club, battendo la Fiorentina in finale. Siamo al 26 aprile 2023: il risultato finale recita 2-1 per i giallorossi nel segno di Misitano e Keramitsis.
Non finisce di certo qui. Perché anche in Supercoppa, tra le due squadre giallorosse è proprio la Roma a trionfare. Un'altra volta. Cambiano un po' gli interpreti, da una parte dall'altra: siamo al 22 agosto, al Via del Mare, in casa dei pugliesi (e dove domani sera si giocheranno i tre punti le prime squadre allenate da Ranieri e Giampaolo). Poco male. Basta una rete, firmata Cherubini, per confezionare l'1-0 e un altro trofeo in bacheca. La terza Supercoppa. Nel Lecce ci sono due italiani dal 1', ne entreranno altri due a gara in corso. Due, proprio come le squadre a gioire nel 2023. Due, come le diverse filosofie dei due club. Due, come le storie che danno un'importante massima: se la qualità c'è, è importante tirarla fuori. Indipendentemente dalla nazionalità.
???? La Primavera con la Supercoppa all’Olimpico ????#ASRoma pic.twitter.com/vDLoWQ0o29
— AS Roma (@OfficialASRoma) September 2, 2023
Alle 20.45 di domani, il fischio d'inizio di Manganiello rimetterà le due squadre una davanti all'altra. All'andata era stato proprio Pisilli, in campo quel 22 agosto, a lasciare il segno con la rete del momentaneo 3-1. Ma stavolta la presenza di prodotti del settore giovanile dovrebbe essere ridotta, da ambo le parti. Le indiscrezioni parlano di un Lecce privo di prodotti provenienti dal vivaio, almeno dal primo, con Burnete e Berisha pronti a dare una mano dalla panchina. Dall'altra parte, nella Roma si scalda Pellegrini, con possibilità di vedere anche il 61 dal 1'. Dipenderà tutto dalle scelte di Ranieri. Sicuramente non sarà una sfida all'insegna del calcio giovanile, nel segno di quei successi di qualche anno fa. Stavolta, però, ciò che conta sono i tre punti. Senza dar troppo peso a chi ci sarà.
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